DOLORE E CONVERSIONE

di Luigi Gozzoli

Premesso che in ebraico convertirsi significa "cambiare direzione"(Shanàh) ed in italiano ravvedersi, ridursi ad altra natura, é importante fissare sul tema alcuni concetti fondamentali.

Primo. La conversione, come la grazia, é un dono che Dio dà a tutti coloro che la cercano con umiltà e fervore: "Cercate e troverete, chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto". Gesù crocifisso non guarda tanto alla gravità dei peccati quanto al cuore contrito ed alla retta intenzione. Alcuni casi: Leonardo Mondadori, defunto presidente della omonima casa editrice, per sua pubblica ammissione ha avuto un numero imprecisato di convivenze femminili, tre figli da due madri diverse ed un paio di divorzi! Facciamo attenzione, però. Non é vero che se molto pecchi, per ciò stesso Dio si precipiti a concederti la conversione. La longanimità divina(=pazienza + misericordia)trova un ostacolo nelle nostre libere decisioni e nel misterioso limite della morte ("Vegliate, perché non sapete né il giorno né l'ora"). In secondo luogo, è pure falso che il Padre abbia figli e figliastri.

Piove e sorge il sole indifferentemente sui giusti e sugli ingiusti. Comunque, resta un fatto: la sofferenza, che si iscrive nell'ordine umano delle cose, fa riflettere anche i più distratti e disastrati. Giovanni Agnelli, battezzato non praticante, dopo molte sofferenze per un tumore alla prostata, é morto nel grembo della Chiesa cattolica, assistito in presenza e spirito dal suo vescovo. Augusto Guerriero, ebreo, saggista principe, ateo convinto per molti anni, si é convertito in punto di morte dopo aver studiato (a modo suo, si intende) le Sacre Scritture.

Giuseppe Prezzolini, scrittore e giornalista di notorietà mondiale, ha avuto tempo di riflettere per tutta la vita sul problema religioso tentando (senza esito) di risolverlo con l'ipotesi-caso. Infine, é stato convinto da Paolo VI e da una umile suora cattolica che, a Lugano, gli ha tenuto le mani centenarie al momento del trapasso. Pentiti dell'ultima ora? Sarà, ma hanno pagato. Lo stesso Leonardo Mondadori, marito discutibile e padre esemplare, ha sofferto a lungo in silenzio per un tumore alla tiroide e "carcinomi" sparsi in organi essenziali. Il grande biblista Umberto Neri, della comunità di don Dossetti, mi raccontava della malattia linfatica che - sono parole sue - lo stava portando alla Luce divina: ne parlava in serenità e letizia col sorriso sulle labbra; senza enfasi.

Terzo punto. Non conta la dimensione della sofferenza, ma la sua qualità di donazione a Dio. La natura può essere matrigna. Il Padre però, cui tutto é possibile, ama egualmente i suoi figli. Anche se ciascuno di noi assorbe il suo amore immenso secondo il livello di grazia raggiunto. Ecco perché la conversione é un percorso permanente, sempre in salita, ma accessibile a tutti e pure a quelli senza istruzione. Ad esempio, Caterina da Siena, faticava a leggere e solo molto tardi imparò a scrivere. Eppure è divenuta santa ed è stata proclamata Dottore della Chiesa e Patrona d'Italia.