PAGINE DI PACE

"RIMETTI LA SPADA NEL FODERO!" (MT 26,52)

di Maria Carla Papi

Chissà perché quando il Papa tocca certi argomenti scomodi, da una parte o dall'altra - a seconda dell'argomento - si parla di ingerenza. Quando parla di 'pace' e, per la prima volta nella storia assume un ruolo attivo, inviando un nunzio in Iraq ed uno da Bush, i guerrafondai minimizzano dicendo che fa il suo mestiere, relegandolo di fatto in sagrestia e rendendo inutile il suo operato.. Il Cardinale Pio Laghi, al ritorno dal colloquio con il Presidente americano, sentendosi accomiatare con la frase: 'Stia tranquillo, sarà una cosa breve e ben fatta' ha detto di aver sentito i brividi nella schiena, perché dice "pensavo di aver lasciato un messaggio forte e invece ...".

Nei suoi forti appelli si è sempre appellato affinché l'Iraq collaborasse e l'America pazientasse e che in ogni caso non venisse esautorata l'organizzazione ONU. A conflitto iniziato, mentre si rammaricava che l'Iraq non avesse accelerato le operazioni di disarmo, 'deplorava' comunque che gli Stati Uniti avessero infine dato il via alla guerra che da tempo impazienti annunciavano.

Tramite il portavoce, inoltre, ammoniva: "Chi decide che sono esauriti i mezzi pacifici che il diritto internazionale mette a disposizione, si assume una grande responsabilità davanti a Dio, alla sua coscienza e alla storia."

È chiaro che questo messaggio è rivolto esclusivamente a chi la guerra l'ha proclamata - gli Stati Uniti, ma - per motivi ideologici, quasi che la pace abbia un colore, alcuni vorrebbero vedere un messaggio anche a Saddam. Ma chi ha deciso che erano esauriti i mezzi pacifici è stato il governo americano!

In questi giorni, mentre le diocesi suonavano le campane in segno di protesta, mentre le popolazioni manifestavano il loro dissenso e le chiese organizzavano pellegrinaggi di preghiera per la pace (la nostra diocesi ha fatto un pellegrinaggio a San Luca il 24 marzo u.s.), alcuni nostri governanti si permettevano di dire che le manifestazioni erano inutili, come se la popolazione dovesse sempre stare chiusa nei suoi bozzoli ad aspettare che altri decidano. Certo, decideranno nostro malgrado: ma che si sappia che è nostro malgrado. La storia non potrà dire che quella nazione appoggiava la guerra, dirà che quel governo di quel paese appoggiava la guerra: è molto diverso! Magari avessimo il coraggio di scendere in piazza sempre.

Ricordo ancora quando - anni fa - il Cardinale Biffi lamentava il fatto che la popolazione dei cattolici non è capace di scendere in piazza contro la legge dell'aborto, ad esempio, per far sentire il proprio dissenso. E lamentava anche che la Giornata per la Vita fosse disertata persino da certe associazioni (Azione Cattolica ad esempio) mentre era presente solo qualcuno di Comunione e Liberazione che da sempre appoggiano il Movimento per la Vita. Negli ultimi anni le cose sono cambiate, Azione Cattolica è sempre presente e viene dato risalto anche ai cartelli del Movimento per la Vita.

Al momento di scrivere questo articolo, la guerra è iniziata da circa una settimana. Non sappiamo cosa sarà avvenuto quando questo pezzo verrà letto, in ogni caso vogliamo concludere con le parole del vescovo Mons. Tommaso Valentinetti, Presidente di Pax Christi:

"Alla guerra hanno dato aggettivi diversi, per renderla più accettabile: guerra giusta, guerra umanitaria, lotta al terrorismo, guerra preventiva. Ora siamo di fronte ad un'altra guerra.

Non possiamo farci chiudere la bocca da chi ha scelto e vuole convincerci che la guerra, anche se a malincuore, è necessaria e inevitabile.

Il nostro riferimento, come ai cristiani, resta il Vangelo come Parola di vita e di pace, resta la persona di Gesù Cristo: uomo di verità, di giustizia, di libertà, di amore e di perdono. Gesù non ha mai usato la violenza neanche per legittima difesa. Come leggiamo nel Vangelo, al momento dell'arresto, Pietro voleva difenderlo dalla gente (sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio, anziani ecc.) e li attaccò tranciando un orecchio al servo del sommo sacerdote, Malco. Gesù lo guarì subito (cf Lc 22,49) e ammonì l'Apostolo dicendogli: "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada!" (cf Mt 26,52)"

È vitale il riferimento, oltre che alla parola, anche a tutti gli interventi del Magistero della Chiesa: il Concilio con la Gaudium et spes che al p. 80 recita: "Ogni atto di guerra che indiscriminatamente mira alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e con fermezza e senza esitazione deve essere condannato"; la Pacem in terris del 1963 ove si afferma che "ritenere la guerra adatta a sanare i diritti violati "alienum est ratione" (è fuori dalla ragione)."