PAGINE DI PACE

STORIA DI UNA BANDIERA

(Dal comunicato per la pace dei Vescovi della Toscana e dalla Pax Christi)

C'è bisogno di segni: i segni costituiscono la liturgia della manifestazione del pensiero. I segni (bandiere, striscioni, emblemi o quant'altro) servono per farsi identificare subito pubblicamente e senza timori, riguardo al nostro atteggiamento verso un certo argomento. Poi, si sa, ci sono argomenti sbagliati: ma ognuno sceglie secondo coscienza e secondo il proprio libero arbitrio. Vi sono argomenti giusti, praticati da credenti e non credenti: ciascuno porterà il suo pensiero come può, il credente lo arricchirà con la propria fede.

E a proposito di segni, riportiamo un po' la storia della bandiera della pace che forse pochi conoscono e così si capirà che non ha nulla a che vedere con le ideologie politiche.

... E DI UN ARCOBALENO

Da un comunicato Stampa di Pax Christi del 4 ottobre 2002 (S. Francesco d'Assisi), firmato dal suo Presidente, il vescovo Mons. Tommaso Valentinetti.

"Strutture e procedure di pace - giuridiche, politiche ed economiche - sono certamente necessarie e fortunatamente sono spesso presenti. Esse tuttavia non sono che il frutto della. Saggezza e dell'esperienza accumulata lungo la storia mediante innumerevoli gesti di pace, posti da uomini e donne che hanno saputo sperare senza cedere mai allo scoraggiamento. Gesti di pace nascono dalla vita di persane che coltivano nel proprio cuore costanti atteggiamenti di pace. Sono frutto della mente e del cuore di "operatori di pace" (Mt 5,9)"

(Giovanni Paolo II - Dalla lettera del 1° gennaio 2003 "Pacem in terris: un impegno permanente).

L'origine della bandiera arcobaleno come bandiera della pace si perde nel tempo: c'è chi dice che sa nata da alcuni gruppi inglesi che intendevano così esprimere un forte messaggio di pace senza veicolare idee politiche di parte' se non appunto solo quella di essere contro la guerra.

Le bandiere della pace sono diventate con il tempo il simbolo che gli appartenenti ai vari movimenti di operatori di pace portano con sé nelle zone di conflitto. Ad esempio, la guerra in ex Jugoslavia spinse tantissima gente ad andare in quelle terre, ad entrare in quel conflitto ed aiutare la popolazione. E l'unica bandiera credibile era appunto quella non schierata della pace. Forse fu anche per quello che da allora nelle varie manifestazioni si vide un progressivo aumento delle bandiere arcobaleno.

In quella terra, come in tutte le zone di conflitto, se si voleva portare con se una bandiera che non fosse di parte, era necessario che fosse condivisa, accolta da tutte 1e parti in causa, anche tra loro contrapposte, per cui era necessario che fosse un simbolo universale di speranza. Questa bandiera potrebbe essere anche quella bianca, ma esprime solo un colore che forse può dare un'impressione di passività. La bandiera arcobaleno, invece ha in sé tutti i colori e non ne vuole escludere nessuno; inoltre, la simpatia che questi colori insieme esprimono crediamo che renda più di qualsiasi altra bandiera la forza di che cosa vi sia dentro alla parola "pace" e l'intensità di chi la desidera. Di questo siamo personalmente testimoni, appunto, per i territori della ex Yugoslavia, come possono confermarlo anche altri gruppi come l'associazione "Beati Costruttori di Pace" e l'Operazione Colomba dell'associazione Papa Giovanni' XXIII.

L'idea di stendere fuori dai propri balconi la bandiera della pace è nata qui a Bologna durante il Giubileo della Pace' nel settembre 2002, organizzato dai missionari Comboniani.

Il direttore di CEM Mondialità, sull'omonima rivista edita dai Padri Saveriani, a tal proposito racconto questo simpatico aneddoto:

"Personalmente vorrei far conoscere un particolare inedito. Il mattino del 15 settembre 2002 io ero partito da Brescia con il materiale CEM e una bandiera della pace. Arrivai al palazzotto del Giubileo a Bologna, dove Diego (giovane trevigiano) mi sta aspettando. Vedendo la bandiera, Diego ha un lampo di genio: "Bisogna fare che la bandiera sventoli da tutte le finestre. Una campagna 'Pace da tutti i balconi'". Ne parliamo con p. Alex Zannottelli, con i Beati costruttori di pace (il movimento fondato da don Albino Bazzotto, già da tempo diffusori della bandiera) e gli altri organizzatori i quali trovano che la campagna sia profetica, oltre che simpatica e colorita."

La gente espone la bandiera per esprimere il desiderio di una politica che lavori per la pace e che non scelga di risolvere le controversie internazionali con la guerra. Sarebbe un grave errore rinunciare ad esporla per il timore che la bandiera della pace esprima invece un'appartenenza a qualche parte politica. Dobbiamo evitare queste azzardate etichettature perché si farebbe solo il gioco di chi vuole strumentalizzare (sia da una parte sia dall'altra) un bene che è e rimane di tutti.

L'intuizione di quei gruppi che scelsero la bandiera arcobaleno come la bandiera della pace fu ispirata dal brano biblico della Genesi dove viene presentata l'alleanza che Dio fece con Noè dopo il diluvio universale.

I colori della bandiera della pace diventano, quindi anche i colori dell'icona del patto tra Dio e noi. Ogni volta che vediamo un arcobaleno è come se Dio ci ricordasse che Lui ha fatto un patto di Shalom con noi. E a noi piace pensare che quando sventoliamo la bandiera della pace siamo noi a rispondere a Dio dicendogli che ci ricordiamo di quel patto e che la "pacem in terris" é un impegno permanente del nostro agire.