Ci scrivono ...

 

Riceviamo questa lettera da un gruppo di parrocchiani in rappresentanza dei ‘figli’ di Don Giussani, che volentieri pubblichiamo anche per il contenuto di un ultima riflessione di Don Gius.

Don Giussani, aveva quelcarisma’ particolare e unico, perché dono di Dio, che aveva il potere di coinvolgere lo avvicinava. Inoltre, egli fondeva in sé le peculiarità già esistenti  di Azione Cattolica e quelle nuove dal Movimento da lui scaturito, Comunione e Liberazione. Come ben ha ricordato l’amico di sempre, il Card. Biffi, Giussani «non ha il convincimento di iniziare qualcosa di inedito. Vuole semplicemente far conoscere in maniera più efficace, più coerente, più persuasiva il cristianesimo di sempre agli adolescenti che gli si presentavano. Neanche inventa forme inedite di pastorale giovanile. Nelle scuole assume la forma di apostolato che l'Azione cattolica gli offriva con la denominazione di Gioventù studentesca.(futura CL – N.d.R.) In un'epoca in cui la cultura dominante vedeva il rapporto degli adulti con i giovani espresso soltanto dalla domanda "cosa desiderate", Giussani chiedeva loro "chi siete".» .Tutti dobbiamo considerarci figli di un così chiaro testimone del Vangelo. E credo che il miglior servizio che si possa dare in memoria di chi ha speso la sua vita per Cristo, sia quella di riappropriarci della limpida semplicità evangelica e vivere con gioia la testimonianza, al di là delle sigle che contraddistinguono i diversi modi di esprimere nei gruppi e nelle associazioni i propri doni e i propri carismi, perché, come ricorda il Card. Biffi: “In don Giussani era insopportabile che ci fossero altri che non avessero raggiunto la stessa gioia.”

Per La Redazione

mcp

 

 

 

Al Parroco,

alla Comunità di S. Gioacchino,

al Gruppo di Azione Cattolica

esprimiamo un grazie commosso per l’attenzione dedicata al  nostro carissimo Don Giussani e a noi , suoi ‘figli’. Crediamo di far cosa gradita a tutti riportare di seguito forse l’ultimo suo scritto in occasione della S. Pasqua. Si tratta di una riflessione sul Prefazio della Liturgia Ambrosiana che dice :

«Ti sei chinato sulle nostre ferite e ci hai guarito donandoci una medicina più forte delle nostre piaghe, una misericordia più grande della nostra colpa. Così anche il peccato, in virtù del Tuo invincibile amore, è servito a elevarci alla vita divina.»

 

Ecco le parole di don Giussani :

“Gesù si rivolge a noi, si fa «incontro» per noi, chiedendoci una cosa sola: non che «che cosa hai fatto?»  ma «mi ami?». Occorre una potenza infinita per essere questa misericordia, una potenza infinita dalla quale – in questo mondo terreno, nel tempo e nello spazio che ci è dato di vivere, negli anni, pochi o tanti che siano – noi mutuiamo, attingiamo letizia. Perché un uomo, con la coscienza di tutta la sua pochezza, è lieto di fronte all’annuncio di questa misericordia: Gesù è misericordia. Egli è mandato dal Padre per farci conoscere che l’essenza di Dio ha come caratteristica suprema per l’uomo la misericordia.”

 

Grazie ancora dalle famiglie

 

Enrico e Giovanna Corazza

Gianluca e Letizia Ancarani     

Alberto e Sara Corazza

 Alberto e Maria Carla Taioli