"E' apparsa la bontà misericordiosa del nostro Dio"


"Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, « ricco di misericordia » (1.Ef 2,4), dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come « Dio misericordioso e pietoso, lento all&rsquoira e ricco di amore e di fedeltà » (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina. Nella « pienezza del tempo » (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio. ( M.V. n 1)


Carissimi parrocchiani,

le parole scritte da Papa Francesco nella Bolla d'indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, aperto l'8 dicembre, ci aiutano a riflettere ancora una volta sul mistero del Natale ormai imminente.

Siamo di fronte al piano mirabile di Dio Padre "ricco di misericordia" che per troppo amore per gli uomini ci dona il suo Figlio, ce lo consegna! E perché noi credessimo che il Suo Figlio era in mezzo a noi, sulla terra, ecco che nasce a Betlemme Gesù, Figlio dell'Altissimo. Nasce Colui che è da sempre, ma inizia l'avventura umana, come ogni altro uomo.

E l'avventura umana del Figlio di Dio, non è differente da quella di ogni altra creatura che nasce e vive sulla terra.

Ma nello stesso tempo cogliamo un abisso tra quella vita e la nostra

La differenza non sta in una serie di privilegi o agevolazioni che il Padre regala al Figlio, ma nello stile radicalmente nuovo che il Figlio impone alla sua vita umana.

Egli sente la fatica, la sofferenza, la gioia e il turbamento al pari di ogni altro figlio d'uomo. Però non si lascia imprigionare da queste situazioni o stati d'animo, sente di vivere per una missione, ha qualcosa di grande, molto grande che si impone al suo umano travaglio e questa missione è portare l'amore del Padre ad ogni creatura. C'è un "fuoco" che deve incendiare e divampare ed Egli non vive che per questo. Fa' della sua vita terrena non il campo spoglio e disadorno di sterili ed avvilenti amarezze e delusioni, ma la valle dove fiorisce l&rsquoamore di un Padre che tutto è per l'uomo che lo cerca e che si vuole lasciare plasmare da esso.

Che il Natale, nell'Anno della Misericordia, ci aiuti a far rifiorire nelle nostre famigli e nella città, nei luoghi di impegno e in quelli di svago, un umanesimo veramente tale, cioè servizio all'uomo e a tutto l'uomo.


Fraternamente

il vostro parroco