ANNO NUOVO...VITA NUOVA!
di don Carlo Govoni
Non so quando sia sorto questo detto, senza dubbio è molto antico, perchè racchiude e richiama una forte speranza, presente in molti uomini di ogni tempo. Se qualche cosa è andata male nellanno che si è chiuso si spera non si ripeta più nel futuro!
Tutto ci è comprensibile e la sua molteplice ripetizione, come si è soliti fare, all'inizio dell'anno nuovo assume la caratteristica dell'augurio.
Si dà per scontato che ogni momento della vita nuova abbia in se stesso una buona percentuale di bene, quindi al nuovo anno si spalanchino pure le porte con tanto di sorriso; naturalmente! Se poi, nonostante gli auguri, qualche cosa dovesse andare male cè sempre "la sfortuna" alla quale attribuire ogni responsabilità.
Ma è proprio vero che le cose stanno talmente e automaticamente così, o piuttosto, con più realismo, non sarebbe necessario abituarsi a riflettere di più e valutare saggiamente se i criteri che ispirano la nostra vita siano veramente validi?
Bisogna riconoscere che: molti, purtroppo, sono con vinti che i criteri guida della propria vita - per il fatto di essere personali cioè formati dalla propria intelligenza e dalla propria esperienza - :sono infallibili. Infatti tanti usano dire con
convinzione: "io la penso così!", (ovvero lapodittico ipse dixit) senza ritenere che la validità
di un concetto non è mai legata alla mente che lo concepisce, una alla maggior conformità o
corrispondenza alla verità e allessenza di ciò che occorre per conseguire lo scopo.
Nel primo modo di pensare si riscontra infatti quel "soggettivismo" che, quasi sempre, è pesantemente condizionato da tutti i limiti di ogni intelligenza e perciò incline a commettere - seppure in buona fede - gravi errori.
A queste proposito, è bene precisare che la buona fede non diminuisce mai la gravità dell'errore, ma solo il grado di responsabilità. Riporto, come esempio di questa mentalità, un episodio accaduto durante la trasmissione Porta a Porta. Uno degli ospiti, Vittorio Sgarbi, ad un certo punte si è arrabbiato fino alla maleducazione contro don Mazzi perché questi aveva giudicate stupide alcune affermazioni fatte da lui poco prima.
Largomento era la smania di tante ragazze di diventare Veline e da qui si è passati oltre, discutendo sulla libertà non solo di vendere la propria immagine, ma di buttare via il proprio corpo nel senso più ampio del termine, sia in modo mercenario che per puro piacere personale. Sgarbi - con una frase un po pesante - difendeva la libertà di scelta di darsi a chicchessia. come se fosse la cosa più naturale... Da qui la reazione di Don Mazzi, che giudicava sciocco un simile messaggio. Nessuno nega la libertà di scelta di ognuno, ma non si può affermare che una simile scelta, che non tiene più conto del pudore, si possa considerare solo una affermazione di democrazia. Sarebbe come se uno si mettesse a battere violentemente la testa contro al muro per esprimere la sua libera volontà democratica e si arrabbiasse se qualcuno gli dicesse che si sta facendo del male, protestando che lui un essere libero!... Libero si, ma anche nn po alienato!.
Probabilmente quel p6veraccie, difensore della propria libertà, verrebbe accompagnato dal 113 alla neuro perchè dimostrerebbe che gli manca qualche rotella che gli impedisce di essere obbiettivo. altro che democrazia e libertà!
Probabilmente Sgarbi si è tanto infuocato perchè essendo lui "il Cortes" del mondo femminile, non ama esser contraddetto e in quel momento ha sentito traballare la corona sulla sua composta capigliatura.
Al contrario agendo in modo "oggettivo", cioè, ricercando il meglio in ordine allessenza o all'autenticità della cosa da compiere, ci si avvicina alla verità, perciò si evitano o perlomeno si riducono molti errori.
Se però questa distinzione viene fatta superficialmente, dà lidea che sia da riservarsi solo a chi ha del tempo da perdere; in realtà, è un perno sul quale dovrebbe ruotare gran parte dell'attività umana!
Tutto dipende sempre dalla direzione che si prenderà, cioè se la scelta sarà dalla parte "delloggettività" oppure no. Se la scelta sarà oggettiva, infatti, tutto andrà bene, perché la strada intrapresa sarà giusta e dopo, per continuare bene, sarà solo un problema ... di accelerazione. Se, invece, la scelta fosse fatta in senso contrario, cioè in modo "soggettivo" il rischio di sbagliare sarebbe molto più alto perchè ci si collocherebbe sul terreno infido di tutto ciò che personalmente si pensa, e come si è detto è tutto da dimostrare che ciò che si pensa corrisponda sempre al vero.
Per esemplificare: se qualcuno invita diversi amici pensando di preparare un buon pranzo con la scorta di vivande che pensava di avere in frigo, ma che qualcun altro ha consumato, nonostante i sogni, tutti rimarranno a stomaco vuoto!
"Soggettivamente" si credeva che ... ma "oggettivamente" poichè il frigo in realtà è vuoto, tutti restano affamati nonostante i facili sogni!
Riflessione: quelle persone che - per esempio - partecipano alla Messa solo in occasione di matrimoni o funerali, "soggettivamente" pensano di essere a posto con Dio, senza mai porsi il problema più importante, di ciò che "oggettivamente" Dio vuole da loro!
Così pure quei giovani che per alcuni anni convivono, come se fossero già sposati solo perchè, "soggettivamente" pensano che fare esperienza prima del matrimonio sia una garanzia per la buona riuscita delleventuale matrimonio che avverrà dopo... Inoltre ciò che sembrerebbe un incentivo determinante, la consuetudine all'uso del sesso, spesso si rivela solo un fatuo castello incantato costruito dalle opinioni correnti, ma in realtà si dimostra ben poca cosa; per affrontare le difficoltà della vita a due non servono i sogni o le fantasie affascinanti, ma una personalità adeguatamente formata, in grado di offrire il meglio delle proprie capacità e la massima efficienza dei talenti posseduti!
Non si può fare una ciambella, anche se piccola, solo con un pizzico di lievito, senza la farina, senza lo zucchero e senza almeno un uovo o un po di latte ...!
Nella speranza che siano molti, come sarebbe commovente, gli sposi che all'altare pronunciando il "sì" che costituisce la famiglia si scambiassero contemporaneamente il meraviglioso dono della castità, mantenuta e potenziata per amore e con sacrificio durante il fidanzamento!
Talvolta per capire il senso autentico di una istituzione è bene rifarsi alle sue origini, in modo particolare alla volontà del fondatore, ora noi cattolici per il matrimonio facciamo risalire il progetto della famiglia direttamente a Dio, perciò è doveroso prima di intaccarne o modificarne anche solo qualche piccolo particolare, richiamare le linee fondamentali che il Fondatore ha determinato.
Ciò sarebbe prudente e onesto, per conseguire "oggettivamente" la massima sicurezza in favore di una istituzione così importante per lumanità intera.
La Chiesa, custode e interprete della volontà di Dio, ha sempre insegnato regole ben diverse da quelle che costituiscono il comportamento di tante coppie di oggi, comprese quelle che concluderanno il loro cammino in Chiesa.
A proposito di un altro argomento, sempre riguardante le scelte del mondo, ma che non possono essere accettate dai cattolici, perchè in netto contrasto con linsegnamento della Chiesa, vorrei ricordare un annuncio dato in forma di consiglio in T.V.
Tutte le volte che lho sentito ripetere, ho fatto una verifica con me stesso, per accertare se quello che avevo udito era stato da me recepito bene, tanto la cosa era fuori degli schemi comuni della TV.
Infatti il consiglio, dato per debellare lAIDS, una malattia che miete tante vite, suggeriva con forza senza tanti giri di parole una soluzione impensabile: LA CASTITA.
Abituato a sentire i tromboni dei laicisti suonare lelogio del preservativo, mi è sembrato di non aver capito bene
Mi hanno poi riferito che da certe parti la reazione è stata fortissima, come era presumibile, ma pare che dei giovani (che in America stanno costituendo dei veri e propri gruppi di pensiero) stiano riscoprendo la castità, non solo come protezione dalle malattie, ma anche e soprattutto come valore, in armonia con linsegnamento cattolico, senza fare chiasso, ritrovando la vera libertà non quella perseguita e sbraitata da sempre e poi così male usata! Ben vengano anche queste buone notizie.
La Chiesa deve insegnare ciò che la Volontà del Signore desidera da noi uomini consigliandoci di pensare un po di più a Lui, poichè un giorno sarà Dio a tirare le somme di ciò che abbiamo a non abbiamo fatto durante la vita in obbedienza alla sua Volontà!
Ho voluto ricordare tutto questo per le troppe idee che circolano attorno a noi, affinchè ciascuno prenda coscienza della scarsa qualità della cultura che continuamente respiriamo e possa ricordarsi, almeno allinizio del nuovo anno, di invocare il Signore perchè conceda la sua assistenza rinnovando la nostra promessa di fedeltà alla sua Volontà senza più trascurare i punti di riferimento principali della nostra Fede. e della nostra morale cattolica.
Ricordiamoci seriamente il consiglia di Gesù: "Vigilate!"
Che il Signore ci trovi tutti sempre desti e con le lampade accese. Buon Anno!
GRAZIE!
Desidero rivolgere un vivo ringraziamento a tutti coloro che operano nei vari settori della nostra Comunità, dagli incarichi più importanti a quelli più umili. Ogni attività aumenta di valore per limpegno dato, ma soprattutto per il grado di amore con cui viene eseguita.
Infatti ogni lavoro, nellambito della Comunità, è bene che sia accettato e vissuto come un servizio, perchè la gioia viene generata dallaver servito il Signore e non dalla dimensione del servizio compiuto.
A tutti un cordiale e riconoscente GRAZIE! Il Signore benedica le Vostre opere e le ricompensi con la sua generosa misericordia
Don Carlo