LA VITE E I TRALCI

di don Carlo Covoni

Nella liturgia di domenica 18 maggio, la lettura del Vangelo ha proposto alla riflessione di tutti, la nota similitudine della vite e dei tralci, una storia molto comprensibile perché si basa su concetti concreti ben conosciuti nel mondo contadino, sia ai tempi di Gesù che ai nostri.

Forse, per i ricordi sempre vivi della campagna, dei suoi prodotti e del lavoro dell'uomo, ritorno con immenso piacere a questo genere di esempi che Gesù spesso fa nel suo Vangelo.

E proprio ubbidendo a questa spontanea ammirazione, è forse per questo che tante volte mi sono soffermato a fissare, magari in una bella fotografia, la trasparenza dolce dei grappoli penetrati dalla luce del sole, simili a piccole perle nella grande conchiglia dell'universo …

? interessante poi osservare il punto dove il tralcio è unito alla vite, punto che appare molto sviluppato rispetto al tralcio stesso: la natura ha così creato un agevole passaggio alla linfa che alimenterà i grappoli turgidi di vitalità.

Questa realtà naturale è presa da Gesù come esempio perfetto dell'unione dell' anima con Lui, datore di vita, affinché, sia tutta pervasa da questa grazia e ci consenta di dare una forte testimonianza di luce davanti ai fratelli.

"Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi, se non rimanete in me" (Gv 15, 4-6)

Quanto è vera questa affermazione! Infatti se il tralcio subisce un danno dove si innesta nella vite, questa non porta più frutto.

Talvolta, anche se il grappolo è già formato e in via di maturazione, ma per un violento temporale o per una grandinata il tralcio si stacca dalla vite, immediatamente le foglie si accartocciano e tutto in breve tempo va in rovina …

Questo esempio vale specialmente per coloro che ritengono di essere buoni, e quindi graditi a Dio, solo perché ogni tanto fanno qualche opera di carità, pur non essendo uniti a Cristo con la grazia, come appunto il tralcio alla vite.

Alla luce così chiara di questo esempio, sarebbe bene che ciascuno si esaminasse in coscienza e decidesse di abbandonare certi compromessi non graditi a Dio e certe idee propagandate dai più e che sono poi le idee-tentazioni di Satana.

Nella mentalità di molti ci sono poi altri concetti che, pur non producendo un distacco totale del tralcio dalla vite, tuttavia gli impediscono un buon passaggio della linfa (grazia) e perciò i frutti non sono copiosi. Questo avviene quando la vite non è stata potata a dovere – ossia – quando non abbiamo creato un vero e proprio distacco dai nostri difetti. L’attaccamento ostinato ai propri difetti riduce il flusso della grazia fino a compromettere la produzione dei frutti, di fatto compromettendo una valida testimonianza.

Senza dubbio ciò costituisce quella parte che il Padre da buon potatore, vorrebbe decisamente togliere dalle coscienze: "Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto (Gv 15, 1-3).

Anche in agricoltura il potatore è normalmente un professionista esperto e la potatura è ritenuta necessaria, perché la pianta possa produrre i suoi frutti; infatti, se la potatura di qualsiasi pianta non fosse eseguita a dovere, si causerebbe un danno irreparabile per quella annata o – addirittura - per sempre.

Un tempo, per segnalare il tipo di lavoro di una persona, c’era la consuetudine di associare la sua immagine allo strumento della sua attività lavorativa. Ricordo una fotografia del mio bisnonno, eseguita agli inizi del '900, dove - nella solennità richiesta per l'occasione della foto (abito della festa, cappello a larga tesa in testa e pipa dozzinale di terra cotta fra i denti) egli teneva in mano, quasi pronte all’uso, le forbici con le quali potava e che ancora conservo.

Chi sa quante volte il Signore, che ci ama tanto, ha tentato di ispirarci suggerendoci di potare o, quantomeno, tentare di ridurre, i nostri difetti e noi, come risposta, abbiamo continuato a pretendere di essere capiti da chi, vicino a noi, ce li faceva notare capirci! Nella vita spirituale la vittoria sui difetti è molto importante eppure molti hanno abbandonato o volutamente ignorato l'aiuto che potrebbe venire dalla direzione spirituale. Purtroppo, in questa scelta, tanti si sono appoggiati unicamente all'inutile quanto dannoso "fai da te". Tante persone avrebbero già percorso un meraviglioso cammino verso Dio, se si fossero fatte aiutare da una guida spirituale. Invece, illusi e ingannati da questo senso di autosufficienza, sono ancora fermi a lato della strada senza neanche accorgersene, in attesa che il tempo che passi …

Ma Gesù continua ripeterci il suo messaggio: "Io sono la vite, voi i tralci… chi rimane in me porta molto frutto".