MEDICINA 33

di Matteo Corelli

Ogni giorno ne sento una nuova riguardo ai cosiddetti casi di "malasanità"; ogni volta mi ritrovo a pensare che più in basso di così non si può proprio cadere; e ogni volta vengo regolarmente smentito… Sono sbalordito dalla crescita esponenziale di questi casi, sempre meno isolati e sempre più tragici, che solitamente provocano due tipi distinti di conseguenze: alcune volte mandano i malati (e anche malcapitati, a questo punto!) sul lastrico, altre volte direttamente all’altro mondo. L’ultimo episodio di cui sono al corrente, cui certamente seguiranno altri, riguarda una truffa su farmaci contro l’emofilia che ha fruttato agli ideatori (due medici e un farmacista) cinque milioni di Euro in un solo anno! Sono davvero un bel monte di soldi, ma è facile capire come sia stata raggiunta tale cifra in così poco tempo, sapendo che ogni confezione di anti-emofiliaco costa 750 Euro. Tutto quello che si poteva dire e fare riguardo a tale truffa è già stato detto e fatto, perciò non mi attarderò a deprecare l’azione in sé (visto che altri lo hanno già fatto, e la redazione mi impone un limite di decenza sulla terminologia da usare negli articoli), bensì il mio obiettivo sarà un altro: biasimare i prezzi dei farmaci. COME FA UNA SOLA SCATOLA DI FARMACI A COSTARE 750 EURO??? Se devo pagare così tanto, pretendo che duri 10 anni! I casi sono due: o tutti gli emofiliaci sono ricchissimi, oppure un costo simile impedisce al 99% dei malati di guarire. Costa veramente tanto produrre tali medicine? Ovviamente no, non credo nemmeno che il costo di produzione arrivi a 1/10 del prezzo di vendita. Cos’è allora che fa appesantire lo scontrino? La ricerca. Quando penso alla ricerca, mi vengono in mente tante persone in camice bianco che lavorano senza sosta su ampolle e vetrini. E in effetti una parte della ricerca si svolge in questa maniera, ma il resto della ricerca si sviluppa tramite i convegni. Ci sono in media 10.000 convegni medico – scientifici all’anno, una cifra veramente alta, che dovrebbe rincuorare gli spiriti di tutti i malati, ma dove li trovano i posti per tutte queste riunioni? ALLE MALDIVE! È stato di recente scoperto che grosse industrie farmaceutiche organizzano convegni in posti esotici, pagando le "trasferte" ai medici e alle loro famiglie. Certo, questo non avviene nella totalità dei casi, ma solo sapere che c’è chi se la spassa in posti tanto cari da dover pagare per aver solo pensato di andarci, e oltretutto alla faccia della povera gente costretta a letto (o in posti anche peggiori), mi fa storcere un po’ il naso. Non tanto per l’indignazione, piuttosto per l’invidia. Effettivamente ho avuto modo di constatare che fare il medico paga, e anche molto! Ho proprio sbagliato tutto… ma se mi ci metto d’impegno, forse fra vent’anni anch’io potrò sguazzare nelle spiagge del Pacifico alla faccia del resto del mondo… sempre che non compaia qualche piantagrane strillando a destra e a manca che è solo un modo per assicurarsi i favori dei medici. La gente onesta, proprio non la sopporto!