PENSIERI & RICORDI …

di Luisa Lipparini Leonardi

La Chiesa di San Gioacchino è situata esattamente ai piedi del Monte della Guardia e la sua vicinanza al SantUario della Madonna di San Luca è tale che, guardando la, viene spontaneo immaginare che il mantello della Vergine si protenda fino ad avvolgerla.

Ho avuto il privilegio di sposarmi in questa Chiesa e, nella mia camera da letto, fra i ricordi più cari, fa bella mostra di sé una fotografia dove io e Umberto, novelli sposi, ci abbracciamo

"raggianti", mentre, dietro di noi si erge il Santuario, come una dolce promessa di protezione e di amore.

Forse proprio questa fotografia mi ha ispirato "SIAMO A CASA!", che è il più caro fra i miei raccontini e vorrei riproporlo:

SIAMO A CASA!

-Ormai la nostra bella vacanza è finita: Stiamo ritornando in città sentendoci ancora avvolti dal caldo profumo e dalla energia tanto intensa della terra di Puglia quando, alzando gli occhi, esclamo contenta.:

"Ecco San Luca, siamo a casa!"

Stranamente nessuno risponde, anzi mi sembra di notare che le ragazze si scambiano un'occhiata di intesa, come se volessero dire: "Noi l'avevamo vista già da un po' di tempo, ma siamo troppo grandi per fare ancora questo vecchio gioco! Lasciamo alla mamma la convinzione di essere stata la prima!"

Sto per replicare: "Non si è mai troppo grandi per rivolgersi alla Madonna!", ma noto la loro compiacente accondiscendenza e continuo i miei pensieri in silenzio.

Guardo di nuovo la Basilica che noi Bolognesi chiamiamo confidenzialmente "San Luca", perché al suo interno è custodita e venerata l'immagine della Beata Vergine di San Luca. Capisco perché, vedendo la, ci sentiamo a casa. È posta sulla cima del colle cosi che, da qualunque parte rientriamo, sembra sempre venirci incontro con la sua forma dolce, rotonda come una madre in attesa o come un abbraccio che ci accoglie e ci dice: "Non temere, va tutto bene, ora sei qui vicino a me e non può succederti nulla di male!"

Al mattino, quando ci rechiamo al lavoro, istintivamente gli occhi corrono verso di Lei per un piccolo saluto propiziatorio. Questo rapporto "filiale" ci porta a rivolgerci a Lei sempre: quando siamo in difficoltà, in pericolo o desideriamo una "grazia". Le mandiamo un pensiero anche quando siamo felici e, in occasione di matrimoni o feste, ci rechiamo a farle visita e Le portiamo dei fiori.

Poi ci piace ammirarla in primavera, quando il suo mantello verde si punteggia di bianco, oppure nelle sere d'estate quando la serpentina luminosa dei portici fa correre lo sguardo fino alla luce della sua cupola. La ammiriamo in autunno per il suo bel mantello rosseggiante, ma La amiamo d'inverno quando si veste di bianco solo per noi.

Noi ci sentiamo figli in quanto Lei è Madre, tanto tenera ed affettuosa che in una notte d'estate ci ha permesso perfino di giocare con Lei.

Mentre gli artificieri si divertivano a lanciare i "fuochi"noi, dalle terrazze dalla città, potevamo vedere i razzi salire nel cielo per poi esplodere aprendosi in cascate di luci multicolori.

Questo spettacolo ci ha riportati a quando eravamo bambini e comperavamo le "palle di vetro" che, agitate, formavano la neve attorno ai piccoli monumenti di metallo colorato contenuti al loro interno. Poi l'ultimo razzo è scoppiato formando un enorme fiore di pulviscolo color oro, è rimasto sospeso un istante illuminando a giorno tutte le colline circostanti e, mentre noi guardavamo attoniti, questa miriade di punti luminosi ha cominciato a scendere avvolgendo la Basilica in un turbinio d'oro e regalandoci la netta sensazione di assistere alla gloriosa Assunzione della Vergine: