Carissimi Parrocchiani …

di don Carlo Govoni

La parrocchia, in questi ultimi tempi, è stata oggetto di particolare attenzione e studio da parte dei Vescovi italiani, al fine di individuare la sua missione specifica nel periodo in cui viviamo, caratterizzato da mutamenti profondi e radicali nella Società italiana.

Da queste riflessioni è scaturita una comunicazione che, data l'importanza, come parroco non esiterei a chiamarla "atto della Provvidenza divina" per la Chiesa italiana!

Esprimendo con una immagine la funzione delle parrocchie, grandi o piccole che siano, potremmo paragonarle a tante colonnine che sostengono la Chiesa o a tante piccole radici che succhiando l’humus del terreno, portano nuova vita all’albero della Chiesa.

Infatti come il nutrimento nella natura fa sviluppare e crescere l’organismo al quale è destinato, così l'alimento della grazia sacramentale, attraverso le parrocchie, giunge alle anime, crea nuovi cristiani e rinnovando il tessuto della Chiesa e mantenendola di fatto, sempre viva e giovane.

Tanto per chiarire e comprendere meglio questa verità fondamentale, vediamo in che modo l'azione sacramentale filtra attraverso la parrocchia:

Con il Battesimo, che "è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito (" vitae spiritualis ianua "), e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione:4 " Baptismus est sacramentum regenerationis per aquam in verbo – Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la parola ".(cfr CCC 1213)

Con il Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione che cancella il grave peso dei peccati. "Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera ^ (CCC 1422)

Con la Confermazione che impegna il cristiano alla testimonianza della Verità. Infatti " con il sacramento della Confermazione [i battezzati] vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo ". (cfr CCC 1285)

Con l'Eucaristia che è " fonte e culmine di tutta la vita cristiana " e "completa l'iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l'Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore." (CCC 1322 – 1324) L’Eucaristia, rafforzando la Grazia, aiuta i credenti a rimanere fedeli all'amore di Dio nelle lotte contro il Male.

Con il Matrimonio nel quale "L'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale" col quale "l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole". Questo patto "tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento" (CCC 1601-1603)

I cristiani ben formati, coadiuvati dalla Grazia del sacramento che illumina la vita coniugale, potranno così costituire quella cellula fontale così importante e vitale, anche oggi, per l'umanità: la famiglia.

Con l'Ordine che è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l'Episcopato, il presbiterato e il diaconato^. (cfr CCC 1536).

Questo sacramento arricchisce con la Grazia la proclamazione della Parola di Dio e dona il potere sacerdotale, tramandato da Cristo, ai sacerdoti.

Con l’Unzione degli Infermi, che accompagna e protegge l'anima nel cammino difficile verso l'eternità. È il sacramento non solo di coloro che si trovano in estremo pericolo di vita, ma anche "del fedele che, per malattia o per vecchiaia, comincia a essere in pericolo di morte.. E che l'uso di questo sacramento rientri nelle sollecitudini di tutta la Chiesa, è dimostrato da queste parole: Con la sacra Unzione degli infermi e con la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché rechi loro sollievo e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del Popolo di Dio" (PaoloVI)

Il panorama dei doni di Dio è meraviglioso e ampio, ma gli uomini oggi se ne accorgono sempre meno, tanto che, persino fra i credenti, molti sono smaniosi solo di essere liberi da ogni legge morale e naturale. Viene allora spontaneo farsi la solita domanda: "Di questo passo dove si andrà finire?"

Quando il desiderio di libertà cancella molti limiti della ragione e della morale è impossibile sperare nel conseguimento di una bene spirituale e, con buona pace dei laicisti esasperati e famelici di una libertà assoluta, anche di un benessere sociale.

Bisogna che tutti – anche coloro che non credono nell'esistenza di un Legislatore supremo - si convincano che fuori dai principi che Dio ha dato per una esistenza equilibrata, naturale e obiettiva dell'umanità, si andrà, più o meno celermente, verso il caos più atroce e abissale. Ne consegue che questi principi debbono essere accettati per il bene di tutti.

Per comprendere queste verità non occorre essere dei geni, ma basta il buon senso e l'umiltà, basta non pretendere di avere il dono dell'infallibilità, basta osservare quanto – fuori da questi principi – la visione offerta dalla umana società, sia oggi quanto mai sconsolante.

Il disagio che si prova è tale da risentire le parole di Ezechiele, quando a seguito della sua visione profetica, gridò, per ordine di Dio: "Ossa aride ascoltate la voce del Signore" e al soffio dello Spirito quella enorme distesa di ossa riprese vita e si alzarono in piedi. (Ez 37,4,9.10)

Oggi non possiamo certo aspettarci la ripetizione di quell’avvenimento, ma tra il tempo di Ezechiele e i giorni nostri, c’è stato l’Evento che ha permesso a tutti gli uomini di rialzarsi e rivivere: Gesù Cristo che con la sua morte e resurrezione ha redento il mondo. Certo occorre accettare di essere redenti: basta pensare che non solo è necessario tornare a Dio e alla sua parola, ma che questo è possibile sempre, anche nelle situazioni più disastrate! Dio ci aspetta sempre! La sua Parola, anche nella circostanza più disperata, diverrà un balsamo consolatore, perché Cristo è Via Verità e Vita.

Nei prossimi mesi, mediteremo come fare per tornare a Dio in modo pieno e si vedrà che non è poi così difficile. Basta abbandonarsi con fiducia nelle mani del Padre.