Quando
A
cura di Maria Carla Papi
Evangelizzazione
e promozione umana" nel
Sono questi i tre
convegni ecclesiali celebrati dalla Chiesa italiana prima
di quello di Verona ottobre 2006 sul tema "Testimoni
di Gesù Risorto speranza del mondo".
Il primo Convegno
si tenne a Roma dal 30 ottobre al 4 novembre 1976
sul tema "Evangelizzazione e promozione umana"
e si collocava nel contesto del programma pastorale per gli anni
'70 "Evangelizzazione e Sacramenti".
Dopo il Concilio
Vaticano II che aveva rivoluzionato
Infatti, il primo
Convegno fu preparato anche a livello di base dalle più diverse componenti
della Chiesa italiana. Nel suo svolgimento ha ricalcato lo schema
delle assemblee generali: i lavori furono aperti dalla prolusione
del presidente della Cei il card. Antonio Poma, arcivescovo di
Bologna, cui seguirono tre relazioni generali sul tema "Evangelizzazione
e promozione umana in Italia: le Chiese locali si interrogano"
(G.Nervo, P.Gaiotti, A.Ardigò); "Tensioni e speranze della
società italiana oggi" (G.De Rita); "Esigenze e
prospettive dell'evangelizzazione nella società di oggi" (mons.
F.Franceschi).
A queste fecero
seguito quattro comunicazioni e una tavola rotonda, mentre le
fasi finali furono occupate dalle conclusioni delle dieci
commissioni che analizzarono "l'evangelizzazione e la
promozione umana" in ordine al mondo del lavoro, alla catechesi,
alla liturgia, alla cultura, alla famiglia, alla donna, all'impegno
politico dei cattolici, agli emarginati e alle strutture
pastorali della Chiesa. Attuale è largomentazione su cui
si è svolta l prima prolusione di Paolo VI al Convegno che, fra
laltro, disse:
«
Alla "Riconciliazione
cristiana e comunità degli uomini" venne dedicata
la seconda assise della Chiesa italiana che si svolse a Loreto
dal 9 al 13 aprile 1985. Le relazioni principali furono
affidate al teologo Bruno Forte "Il cammino della Chiesa in
Italia dopo il Concilio", al filosofo Armando Rigobello
"Il volto della società italiana" e all'arcivescovo di
Palermo card. Salvatore Pappalardo "Prospettive per il
cammino delle Chiese in Italia".
Cinque furono gli
ambiti di lavoro: "La coscienza personale: luogo primario
della riconciliazione"; "Mediazioni educative e
riconciliazione", "La riconciliazione nella Chiesa";
"Il ministero della riconciliazione"; "
Sul convegno si
registrarono tre interventi programmatici del Papa: il primo è
contenuto nella lettera del 1° maggio 1984 all'assemblea Cei: i
vescovi vengono invitati a dare spazio a "ogni espressione
delle molteplici realtà ecclesiali in sintonia con le legittime
autorità".
Il secondo, del
25 ottobre 1984, fissava gli ambiti, poi ripresi a Loreto: la
riconciliazione nella vita personale, nella famiglia, nella
comunità ecclesiale e nella Chiesa rispetto al Paese. Gli
interventi di Giovanni Paolo II segnarono una svolta per
Il convegno di Palermo
(20-24 novembre 1995), il terzo della serie, si
sviluppò attorno al tema "Il Vangelo della Carità
per una nuova società in Italia". I lavori, cui
parteciparono 2.335 tra delegati delle diocesi e invitati, si
concentrarono attorno agli ambiti della cultura e comunicazione
sociale, dell'impegno sociale e politico, dell'amore preferenziale
per i poveri, della famiglia e dei giovani.
Due soltanto le
relazioni, quella del teologo Piero Coda sugli aspetti pastorali
e del sociologo Franco Garelli sulla religiosità degli italiani
come risultava da sondaggi condotti in quel periodo.
Entrambi sottolinearono
l'esigenza di una Chiesa più attenta alla dimensione della
spiritualità e più estroversa verso il mondo. Il Papa, nel suo
intervento del 23 novembre, evidenziò la necessità di passare
da una pastorale di conservazione dell'esistente a una
missionaria.
Da Palermo
scaturì il progetto culturale orientato in senso cristiano.
In
uno scenario politico profondamente mutato allora definito
come il passaggio dalla "prima" alla "seconda
Repubblica" da Palermo viene una parola chiara sulla
presenza politica dei cattolici dopo la fine della Dc. La
pronuncia ancora il Papa: "
Il
credente, infatti, non può "ritenere ogni idea o
visione del mondo compatibile con la fede", né aderire a
"forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino
sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della
Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla
famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione
della giustizia e della pace". Nasce così la proposta di
creare luoghi d'incontro per i cattolici impegnati in politica,
allo scopo di incrementare il dialogo e di trovare linee di
convergenza e obiettivi comuni. È un aspetto di quel "discernimento
comunitario" che resta una delle indicazioni più forti del
Convegno per gli anni seguenti.
Il IV convegno
nazionale della Chiesa italiana a Verona, rispecchia - come detto
dal segretario generale della Cei mons. Giuseppe Betori, la
natura della "missione del cristiano nella storia" che
si esprime "nei termini della testimonianza".
Non solo "esemplarità
di vita cristiana", ma anche "comunicazione di Cristo,
verità che fa liberi". Due le linee tematiche individuate:
"Quella che insiste sul profilo pastorale", e una
seconda, attenta "alla laicità sul versante di una vita
cristiana" nella quale "la testimonianza del Vangelo"
sia "capace di fare sintesi tra coscienza, libertà e storia".
Come si può
vedere, è stretto il legame che unisce le quattro grandi
consultazioni. Tappe di un cammino che, vieppiù si manifestano a
chi vorrà rileggere i documenti scaturiti. Nulla nella Chiesa è
vecchio od obsoleto: tutto ha una storia e una conseguenza logica,
al passo con i tempi e con la storia, ma questo tutto si nutre
per mezzo di radici antiche e profonde Chi vuole consultare i
diversi documenti, può andare sul sito www.vatican.va, poiché - è
comunque opportuno specificare - che vanno considerati "magistero"
ecclesiale solo i documenti conclusivi, emanati dagli organismi
della Cei, che costituiscono l'interpretazione autorevole dei
Convegni stessi da parte dei vescovi italiani.