Articolo
consegnato postumo di Luigi Gozzoli
"In
fondo il mistero più grande non é Dio e neppure Gesù Cristo,
il mistero più grande é l'uomo e la sua libertà." *
La
frase, sotto la quale metterebbero volentieri la firma filosofi,
agnostici e laici. é stata pronunciata dall'allora
Arcivescovo di Bologna, il Card. Giacomo Biffi il 5 agosto I998, cioè
in tempi politicamente non sospetti. Alla luce della recente
apocalisse cosmica in oriente, ci si chiede se Dio, creando l'uomo
libero, possa essersi dimenticato di lui per farlo meglio
riflettere e ristabilire i veri valori della vita. D'altra parte,
quando il mestiere di vivere riesce così duro per molti e per altri
fatuo e squallido, qualcosa non torna. Ireneo di Lione,vescovo
del II° secolo,. ha definito l'uomo "la gloria di Dio"
e la creazione "la gloria dell'uomo". Mi chiedo:
se per far riflettere l'umanità occorrono catastrofi di questo
genere, l'uomo é veramente sano e libero oppure ammalato e
schiavo? Si può non credere al diluvio universale (Gene/6)
oppure alla distruzione di Sodoma e Gomorra,sepolte dai peccati
dei gaudenti, però viene spontaneo un paragone: la
caratteristica unica di ieri e di oggi é la sorpresa: "Mangiavano
e bevevano, so sposavano, si accoppiavano e si lasciavano e non
si accorsero che Noé entrava nell'arca". Uno tsunami
mondiale (o un uragano Katrina - N.d.R.) ante litteram?
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*Tratto
da: LAldilà di Giacomo
Biffi Ed. Ellenico Leumann (To) 1998
pag. 28