È TEMPO DI BUONI PROPOSITI

di don Carlo Govoni

Carissimi Parrocchiani,

rientriamo dalle vacanze ritemprati e riposati e, con questo spirito, la cosa migliore sarebbe quella di fare dei buoni propositi concreti per affrontare serenamente un nuovo anno di impegni.

Si sa che – per esempio - prima di intraprendere un certo lavoro, le persone normali riflettono più o meno a lungo per evitare gli errori.

La società di oggi, essendo sempre più spinta ad agire con ritmi molto frenetici, non ha tempo di fermarsi a riflettere, perché la riflessione è ritenuta – a torto - una perdita di tempo. Infatti l'ideale che ha contagiato i più, è "la produzione" e questo non solo spinge gli uomini verso un comportamento sbagliato (anzi innaturale), ma soprattutto non aiuta ad affrontare la vita e le diverse attività nel modo giusto, cioè con i dovuti spazi per la riflessione e soprattutto senza farsi coinvolgere dall'ansia dell’accumulo e/o del raggiungimento di un dato traguardo per il successo personale a tutti i costi.

Contro queste affermazioni si obietta, come al solito, che "I soldi non bastano mai!" perché "Oggi tutto costa!" e questa filosofia spicciola ha decretato – fra l’altro – una mentalità anti-famiglia: non ci si sposa (ma si convive!) perché il matrimonio costa. (dimenticando che i sacramenti la Chiesa li elargisce ... gratis! E i pranzi, i fiori e i vestiti costosi non li ordina il dottore per cura). Non si fanno figli, perché costano (ma forse più per gli orpelli con i quali si allevano: il cibo non è un gran costo e l’amore è gratis!).

Fino a che punto, allora, sono vere quelle frasi ed altre simili?

Non siamo piuttosto noi che non riusciamo a moderare le nostre aspirazioni e non riusciamo ad adattarci alle condizioni in cui ci troviamo per la nostra collocazione sociale e – sempre presi dalla voglia di paragonarsi e confrontarsi - vorremmo possedere quello che altri hanno conquistato (anche se non si sa a che prezzo)?

Davanti a questa diffusa mentalità ci si deve chiedere quale forza (e quale sterzata!) imprimerebbe nella vita di ciascuno l’insegnamento di Gesù contenuto nelle Beatitudini e continuamente indicato dalla Chiesa di tutti i tempi.

Anche l’uomo più superficiale deve ammettere che percorrere questa strada produrrebbe equilibrio, eviterebbe competizioni e compromessi, toglierebbe l'illusione di trovare sicurezza nelle cose inconsistenti ed effimere che il mondo propone.

È evidente che questo discorso è giudicato da molti se non insensato, quantomeno fuori tempo! È certo però che nella storia del Cristianesimo molti sono riusciti a vivere perfettamente inseriti in questo mondo, senza tuttavia essere corrotti e deviati dalle idee mondane del momento: i Santi!

Questi personaggi sono vissuti nel nascondimento mentre tanti altri, come succede spesso anche oggi, sembrano vivere solo per far apparire se stessi.

I santi, pur inseriti totalmente nel quotidiano, hanno rifiutato, per loro scelta, la via del distacco dai beni terreni che per molti, invece, sono l’unica sicurezza.

Ancora, essi - pur sembrando isolati - hanno distribuito con sorprendente abbondanza, pace e serenità e in molti casi sono riusciti a ridare un senso alla vita di coloro che hanno incontrato nel buio del vuoto interiore e della disperazione

Alla luce di questi esempi, è naturale porsi, in coscienza - nel silenzio del cuore e della mente - queste domande:

come mai queste idee, così importanti dal punto di vista morale - oltre che come cattolici - non vengono mai sottoposte ad una riflessione attenta e profonda, ma al contrario sono volutamente trascurate o lasciate cadere nel nulla?

Perché non avere il dubbio – almeno per un momento – che esse siano, come in realtà sono, fondamentali per l’esistenza in quanto hanno la forza di dare alla vita una dimensione diversa da quella piatta e insignificante proposta dal mondo d'oggi?

Se questi interrogativi venissero posti da ogni coscienza, quanto tempo perduto verrebbe recuperato e quanto tempo ancora si potrebbe vivere finalmente in pienezza senza brancolare nel buio!

Credo che queste riflessioni divengano opportune preparandoci ad affrontare tutti un nuovo anno di lavoro, dopo il tempo delle vacanze che, per molti forse, non sono state occasione di particolari meditazioni ... (come sarebbe invece cosa buona fare). Con l'azione illuminante dello Spirito Santo, può essere l'occasione per tanti di rivedere il proprio cammino spirituale, la dimensione della propria fede e la costanza della pratica religiosa come risposta e segno di questa dimensione e del grado di buona volontà.

Spero vivamente che una grande parte dei giovani della nostra Comunità legga questi pensieri e giunga ad accettare queste proposte, cominciando (o continuando ancor meglio, per chi già lo fa) a vivere una pratica religiosa aperta ad accogliere gli insegnamenti della nostra fede cristiana. Insegnamenti proclamati dalla Chiesa con la sicurezza che dà la Parola di Gesù Cristo.

Tu da che parte stai?

Ignorare, rifiutare o addirittura ribellarsi ai dogmi e alle regole della Chiesa significa andare contro la Parola di Dio che è verità rivelata.

Se consideriamo i dogmi come regole rivelate per guidare la vita del credente, capiamo subito che essi non possono essere inquinati da aggiunte od omissioni arbitrarie (a proprio uso e consumo, insomma) perché, così modificate, non apparterrebbero più allo spirito voluto da Dio.

Per fare il solito esempio ‘meccanico’, sarebbe come se una persona salendo guidando la propria auto usasse a modo suo il freno e l’acceleratore, magari addirittura scambiando le loro funzioni: sarebbe un disastro! Questo ci dà l’idea di quanto sia importante rispettare il disegno di un progettista, tanto più poi se è un Progettista divino.

Come ebbe a dire anni fa il nostro Cardinale, i Comandamenti (ma direi anche tutti gli insegnamenti che ci giungono dalla Parola rivelata) sono un po’ come il libretto di istruzioni che accompagna una vettura al momento del suo acquisto. Certo nessuno è obbligato a seguirli – disse il Cardinale – se sul libretto c’è scritto che la vettura va a benzina noi possiamo anche metterci dell’acqua o quant’altro, ma poi non lamentiamoci col Costruttore se non otteniamo i risultati voluti!

Sì perché la mania di tanti è poi quella di prendersela col Signore se le cose non vanno ... e non c’è nelle coscienze abbastanza spirito critico o umiltà.

In fondo, a ben vedere, conviviamo con l’assillo di tantissimi ‘dogmi’, magari come quello del culto della ‘forma’ e della ‘bellezza’ e quindi tanti si sottopongono a stupide diete senza fare una piega ... Perché tanto ossequio per queste regole mondane e tanta trascuratezza per quelle della fede?

Anche se in apparenza il trascurare gli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa non comporta quasi mai un segno evidente ed immediato, non dimentichiamo che l’impatto con la verità avverrà comunque quando incontreremo il Maestro, giusto Giudice.

Se metteremo fra i nuovi propositi l’impegno di osservare di più la Parola del Signore, scopriremo che è la cosa più conveniente e saggia per noi perché la Parola del Signore si esprime solo per Amore nostro e a noi non resta che osservarla, per Amore di Chi ci ha creati e ci ha dato in mano il ‘Manuale delle istruzioni’ non per vivere nella ricchezza o nel successo, ma per vivere in gioia e serenità il cammino che ci condurrà alla Vita eterna!

Il Signore ci aiuti e ci benedica in tutte le nostre opere!