LE
QUARANTORE
Da uno scritto
di P. EMILIANO REDAELLI
Superiore
Padri Barnabiti Lodi
Le Quarantore
sono una pratica religiosa consistente nell'esposizione e
adorazione del Santissimo Sacramento per un determinato periodo
di tempo, solitamente quaranta ore, in ricordo della permanenza
del Corpo di Gesù nel Sepolcro.
Le
Quarantore sono legate al nome di Antonio Maria Zaccaria (1502-1539).
Quando egli raggiunse Milano, dalla nativa Cremona, allinizio
degli anni Trenta del secolo XVI, entrò in rapporto con un
cenacolo di riforma detto dellEterna Sapienza. Una delle
pratiche che vi si svolgevano era ladorazione eucaristica
nella Settimana Santa, per la durata di quaranta ore presso la
Chiesa del Santo Sepolcro. Infatti si riteneva che Cristo fosse
rimasto nel sepolcro allincirca quaranta ore: di qui la
consuetudine di protrarre la preghiera che si svolgeva però in
forma privata. Simile consuetudine veniva ripresa altre tre volte
nellarco dellanno, in occasione delle Tempora di
estate, autunno e inverno.
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La vita: 5 Luglio: Sant'Antonio Maria Zaccaria
Nato
a Cremona nel 1502, Antonio Maria Zaccaria morì nel 1539. Si
laureò di medicina, e divenuto sacerdote, per supplire alle carenze
di sacerdoti si diede alla formazione di gruppi spirituale di
laici. A Milano diede nuovo impulso alle Agostiniane di San Marta,
fondando i Figlioli di san Paolo(detti Barnabiti dal nome della
loro prima chiesa), le Angeliche di san Paolo(non vincolate alla
clausura e votate all'apostolato diretto) e i Maritati di San
Paolo che affiancavano i religiosi. A lui si devono l'esposizione
"pubblica e solenne" delle Quarantore, la parola
di Dio portata anche nei crocicchi, le quotidiane conferenze
spirituali, le missioni popolari permanenti e la riforma dei
monasteri. La sua visione moderna dell'apostolato, che gli creò
problemi vita è oggi una realtà.
Antonio Maria,
forte dellimpostazione cristocentrica della sua pastorale,
puntò su due riferimenti destinati a risvegliare nelle masse il
senso e la pratica religiosa: il Crocifisso e lEucaristia.
Quanto al primo, si fece promotore insieme ai suoi discepoli, della
iniziativa di far suonare le campane alle tre del pomeriggio (inizialmente
tutti i giorni, poi al venerdì) in memoria della Passione del
Signore. Il mistero della Passione non si esaurisce nel ricordo
di un evento storico e si ripropone in quello che è stato
definito il Crocifisso vivo: lEucaristia.
Ciò spiega perché il Santo abbia diffuso anzitutto la
consuetudine della comunione frequente, anzi settimanale, in
unepoca in cui laccesso alla sacra mensa si era
oltremodo rarefatto anche nelle comunità religiose. Nel contempo
volle che la Quarantore diventassero una pratica solenne, che
comportava lesposizione del Corpo sacramentale del Signore
nelle chiese della città, a turno, così che tutta la
popolazione venisse in qualche modo mobilitata. Per dare maggiore
rilievo al culto non dovevano mancare, oltre alla preghiera della
comunità, il decoro dellaltare ornato di fiori e di ceri.
Saranno gli stessi seguaci del Santo a fornire questi ultimi a
proprie spese.
Le cronache dellepoca attestano che i figli dello Zaccaria
i sacerdoti Barnabiti, le religiose Angeliche e i laici
seppero assicurare ampia risonanza alle iniziative del
loro fondatore, così che i papi indirizzarono alla cittadinanza
milanese due Brevi, relativo il primo alla venerazione del
Crocifisso nellora della sua morte e il secondo in merito
alla pratica delle Quarantore: strumenti pastorali quanto mai
adatti a promuovere la rinascita spirituale della comunità
ambrosiana e a difendere la cristianità dagli incombenti
pericoli costituiti dalla minaccia turca e luterana.
Antonio Maria aveva le sue buone ragioni nel rilanciare il culto
eucaristico, convinto comera che se luomo è
intiepidito ed è diventato bestia (notare il linguaggio del
santo!) è perché non frequenta più questo sacramento. Qui
cè il Santo dei Santi incalza lo Zaccaria
per cui non cè cosa che possa santificarci di
più, del ricevere la Comunione, con la quale compiamo la
principale conversione a Dio. Come si vede, la
contemplazione del Signore nel segno del suo Corpo non è fine a
se stessa, ma innesca nel cuore umano un processo di conversione,
si direbbe di transustanziazione dellessere umano in quello
divino. Si tratta di una lezione che avevano ben compreso i primi
compagni del Santo. Ecco come si esprime in una lettera langelica
Paola Antonia Negri, tra le primissime ad aver aderito al
programma riformatore dello Zaccaria: Cibatevi spesso
delle carni immacolate e sante di questo Agnello, affinché vi transostanziate
tutti in lui, facendo lanima vostra divina, così come egli
si fece partecipe dellumanità nostra, impastando la sua
Deità con la nostra carne. Non si potrebbe esprimere
in maniera più realistica lefficacia dellEucaristia
nella vita del cristiano.
1(continua)