UN AMICO, FEDELE DIFENSORE DI DIO, ORA PREGA PER NOI

di Maria Carla Papi

 

“Papi! Sono Gozzoli! Ti sei ricordata di mettere le figurine nel mio articolo? Brava! Guarda che alla fine c’è una frase che mi pare non scorra molto, mettimela a posto te caso mai … Non farmelo però tanto lungo, eh!”

“Va bene Luigi …, tranquillo!”

Era una delle nostre conversazioni tipiche del dopo redazione: la voce forte e allegra spesso mi coglieva con un mestolo in mano, perché mi chiamava puntualmente verso l’ora di pranzo o cena, quando, avendo lui staccato dal suo lavoro, attendeva che la Clara, sua moglie, lo avvertisse che era pronto in tavola.

Il Dottor Luigi Gozzoli, infatti, lavorava nel suo studio in casa, occupandosi prevalentemente di consulenza del lavoro, Anni e anni di esperienza e di contatti con il mondo del lavoro, sia visto dalla parte dei giovani aspiranti sia da quello dei datori di lavoro, Il suo ambito era prevalentemente l’industria ed era stato amico persino di Ferrari e Lamborghini.

Era, Luigi, una persona molto preparata, specie in campo biblico e teologico. Spesso citavi un versetto e lui ne diceva il numero, tanto che gli dicevamo: “Luigi, tu che dài i numeri, questo versetto, dov’è?” Perché era una persona che non si dava arie e non sbandierava la sua profonda cultura, anzi, era molto umile e si lasciava consigliare volentieri. Tutti i suoi spazi liberi erano dedicati alla lettura e rilettura di testi teologici, biblici e religiosi in genere. Un’altra telefonata tipica era questa: “Papi! L’hai già comprato il libro di Biffi? Se vai in centro dalle Paoline, ne prendi uno anche per me?” “Va bene, Luigi … Forse la prossima settimana!” “Non scordarti! Come sta Luca Maria? E il nipotino? Bene: digli che Gozzoli prega sempre per lui!”

Perché un’altra delle sue caratteristiche che davano preziosità alla sua vita, era la preghiera. Pregava molto, non solo in Chiesa, ma soprattutto a casa, per conto suo e si poteva stare sicuri che se diceva che avrebbe pregato per te lo faceva davvero.

Asciutto, conciso, estremamente sintetico, sia nello scrivere che nel parlare, in una frase riusciva a dire quello che io avrei detto in un romanzo … Inconsciamente, forse, aveva fatto del ‘sì, sì, no, no’ evangelico il suo stile.

Diversi nel modo di proporci, ma simili di temperamento, discutevamo su diversi temi, sempre in modo appassionato e alla fine, comunque, costruttivo e stimolante. Tutti e due grandi ammiratori del Magistero del Card. Biffi, ci soffermavamo spesso, nei nostri dialoghi, su quel concetto o quel pensiero che ci avevano colpito: lui apprezzava la capacità di sintesi del Cardinale perché mandava messaggi chiari e senza equivoci, io gli facevo notare la ‘novità’ del linguaggio, la capacità del Vescovo di avvicinare l’umanità del singolo, persino l’umanità di Gesù Cristo, tanto da renderlo familiare e vicino. Alla fine, felici e contenti, avevamo messo a fuoco insieme una panoramica completa dell’argomento.

E proprio lo stesso Cardinale Biffi, informato della scomparsa di Luigi, mentre mi chiede di esprimere alla Signora Clara la sentita partecipazione al suo dolore e l’assicurazione del suo ricordo orante, scrive fra l’altro “Ho conosciuto e  stimato il Dott. Luigi Gozzoli come un uomo che amava sul serio la verità e la parola di Dio, ed era sempre pronto a testimoniarla e a difenderla. Conservo viva la memoria dei fruttuosi scambi d’idee che abbiamo avuto, e ora il mio rimpianto è grande e sincero.”

Molti sanno quanto Luigi sia stato anche vicino al mondo della malattia: prima come volontario del VAI, che lo ha condotto per anni nelle corsie e nelle camerate dell’Ospedale Maggiore, per portare conforto cristiano ai malati più soli e dimenticati e, in seguito, attraversando lui stesso molte traversie e sofferenze a causa delle gambe. Tutto ciò però non aveva minato il suo spirito combattivo e fedele alla causa di Cristo.

Nonostante i disagi fisici, ha sempre continuato la sua professione e, dal contatto con il mondo del lavoro, è scaturito un voluminoso pacco di appunti e considerazioni che, nel suo intento, dovevano servire non solo ai datori di lavoro, ma soprattutto ai giovani in cerca di occupazione. Con il suo solito rigore paolino indicava, sulla base delle realistiche esperienze, quei principi non solo morali, ma anche di civile educazione che possono oggi sembrare anacronistici, ma che invece sono una base determinante per costituire un corretto e onesto rapporto.

E fu così che un anno fa, avendo visto la pubblicazione del Catechismo per Cresimandi (“Storia divina – Parole di Vita eterna) che avevo realizzato per la Parrocchia sulla base degli appunti del Parroco, mi piomba in casa con una cartella stracolma di fogli battuti a macchina e pieni di postille a mano. ”Papi! Ci riesci a mettere insieme un libro da qui? Con le figurine!”

All’inizio mi spaventai: un conto è dare un ordine a degli argomenti che riguardano la Bibbia  (basta partire dalla Genesi!) un conto era dare un ordine ad argomenti che non conoscevo molto e che temevo tecnici. Poi, leggendo e rileggendo, ho visto che non vi erano tecnicismi di sorta, era piuttosto come un lungo racconto di un nonno che, partendo dalle sue esperienze giovanili di lavoro, arrivava ai giorni nostri per dare man mano consigli di etica morale e civile, che egli giudicava indispensabile. Così, interrotta da varie telefonate e vari “Papi! Allora il mio libro!?”, in pochi mesi sono riuscita a legare fra loro gli argomenti ed è nato “il Posto”, pubblicazione domestica, stampata in proprio che consegnava agli aspiranti che si presentavano in cerca di lavoro ed ai clienti che cercavano la sua consulenza.

Ringrazio il Signore di avermi permesso un anno fa di realizzare il sogno di Luigi. Di recente me ne aveva chieste altre copie, ma avevo il computer in disuso e non ho fatto a tempo. Comunque presto lo riprenderò in mano per farne alcune copie in suo ricordo per gli amici.

Luigi ci ha lasciato all’improvviso il 5 agosto u.s., nel silenzio di una calda giornata di ferie. Eppure tanti sono gli amici che sono accorsi e chi era impossibilitato ha partecipato dall’estero con la preghiera.

Quando mi telefonava, la mia suoneria suonava la marcia di Radetzski, che avevo impostato solo per il suo nome nella rubrica del mio nuovo telefono, così capivo subito che era lui e scherzando lo anticipavo dicendo “Pronti, Gozzoli!” e lui si meravigliava. Ora l’ho tolta e anche questo vuoto sarà una nota di allegria in meno.

Adesso concludo l’articolo, altrimenti Luigi direbbe: “ma è troppo lungo!”. Nella sua Rubrica “La Bibbia è Parola di Dio”, egli ha trattato temi fra i più disparati, non sempre parlando direttamente della Parola di Dio, ma sempre alludendo a questa, anche quando parlava di personaggi convertiti all’ultimo istante.  Questo mese la Rubrica ospita poche righe che Luigi mi aveva inviato per lettera, allo scopo di pubblicarle in Settembre, qualunque fosse stato il risultato del referendum di giugno. È un articolo che aveva intitolato “Stanno convertendosi”, senza commenti, lasciando al lettore una specie di saluto di speranza: Luigi, sempre attento al mondo della politica, sostenitore della laicità, ma nemico del laicismo, aveva con arguzia individuato alcuni personaggi che, dalle loro parole, lasciavano trapelare qualche illuminato sintomo di conversione.

Essere capaci di individuare le cose buone senza pregiudizi è possibile, anche senza deviare dal rigore della propria fede e dalla convinzione che solo in Cristo vi è la Parola che salva.

Luigi ci ha insegnato anche questo.