LE APPARIZIONI MARIANE
CON
MARIA
di
Massimo Craboledda
No estoy yo aquí que soy tu Madre? Non ci
sono qui io, che sono tua Madre? Queste parole, in
lingua spagnola, scritte in caratteri doro sulla facciata
del santuario di Guadalupe in Messico, il più amato e
frequentato di tutto il centro e sud America, racchiudono il
messaggio rivolto dalla Vergine in una delle sue apparizioni al
giovane indio Juan Diego; ad esse Maria aggiungeva: Non
ti affliggere per nulla!.
Si era nel dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac, nei pressi
di Città del Messico. Nel Paese era in atto la profonda
trasformazione seguita allarrivo dei Conquistadores.
Lo sbarco degli Spagnoli aveva determinato lagonia e
leclissi del regno degli Aztechi; solo dieci anni prima ne era
stata saccheggiata e distrutta la capitale Tenochtitlan. Si
andavano ora formando, dopo la violenta contrapposizione, una
nuova cultura ed una nuova civiltà, originate dalla fusione fra
vincitori e vinti. In questo contesto si colloca levento
delle apparizioni di Maria a Guadalupe, evento che diede un
impulso decisivo allevangelizzazione del nuovo
continente, lasciando una traccia indelebile nel popolo
messicano e in tutte le genti latino-americane. Si dice che in
Messico è possibile tutto, fuorché mancare di rispetto
allamatissima Morenita: così viene
chiamata affettuosamente la Vergine venerata a Guadalupe.
Il racconto delle apparizioni è bello e commovente nella sua
semplicità. La mattina di sabato 9 dicembre 1531 un ragazzo
indio di nome Juan Diego, mentre attraversava la collina del Tepeyac
per recarsi in città a seguire le lezioni di catechismo
impartite dai missionari, fu attratto da un armonioso canto di
uccelli e da una nube bianca circondata da un arcobaleno. Si
sentì chiamare affettuosamente, nella sua lingua indigena, da
una Signora bellissima che gli veniva incontro. Essa gli si
rivelò come la sempre Vergine Maria, Madre del vero Dio e lo
pregò di andare dal Vescovo di Città del Messico e di
riferirgli che desiderava venisse eretta una chiesa ai piedi del
colle; da lì avrebbe dato aiuto e protezione a tutti i messicani.
Juan Diego si recò subito alla sede episcopale, ma il Vescovo, Juan
de Zumàrraga, pur ricevendolo benevolmente, non gli diede
credito. Mentre, quella stessa sera, tornava sconsolato al suo
villaggio, sulla cima del colle gli si fece nuovamente incontro la
Vergine Maria. Juan Diego le raccontò lesito negativo
della missione, pregandola di rivolgersi ad una persona più
capace di lui, più importante ed in grado di convincere il
Vescovo. Ma la Madonna, con espressioni tipiche del linguaggio
indio, gli parlò così: Ascolta figlio mio, piccolo mio;
sappi che sono molti i miei servitori e messaggeri che potrei
incaricare per comunicare il mio messaggio e la mia volontà. Ma
io ti prego molto, figlio mio, il più piccolo tra i miei figli,
e con forza ti domando che ancora una volta, domani mattina, tu
vada a trovare il Vescovo; parlagli a nome mio e fagli sapere
interamente la mia volontà, che deve cioè adoperarsi perché si
faccia il tempio che gli chiedo. E digli che sono io in persona,
la sempre Vergine Santa Maria, Madre di Dio, che ti invio.
Lindomani Juan Diego si presentò nuovamente al Vescovo.
Questi, vista la sua insistenza, gli ordinò di chiedere a quella
Signora un segno del suo essere la Madre di Dio e quando il
ragazzo uscì lo fece seguire per avere maggiori informazioni.
Gli incaricati del Vescovo, tuttavia, giunti presso il Tepeyac,
persero le tracce del ragazzo, mentre Juan Diego, giunto in cima
al colle, per la terza volta incontrò la Madonna. Essa lo
aspettava, ne ascoltò il racconto e lo invitò a tornare
lindomani mattina. Ma il giorno seguente, lunedì 11
dicembre, il giovane non poté recarsi allappuntamento
perché impegnato ad assistere lo zio Bernardino gravemente
ammalato. La mattina di martedì 12 dicembre, Juan Diego,
afflitto e preoccupato, pensò di chiamare un sacerdote che assistesse
lo zio nel passaggio supremo della morte, ritenuta imminente. La
strada passava per il Tepeyac, ma egli, volendo evitare, per la
fretta, lincontro con la Signora, decise di prendere un
sentiero alternativo. Ed ecco, improvvisamente, apparirgli la
Santa Vergine che con dolcezza gli disse: Figlio mio,
piccolo mio, dove stai andando? Juan Diego le spiegò
la sua ansia per lo zio infermo e fu allora che Maria pronunciò
le parole che abbiamo ricordato: Non ci sono qui io che
sono tua Madre? Non ti affliggere per nulla. Lo
rassicurò, quindi, rivelandogli che lo zio era guarito e gli
chiese di salire sulla cima della collina dove avrebbe potuto
raccogliere alcuni fiori da portare al Vescovo. Juan Diego
obbedì prontamente e, con grande meraviglia, trovò delle
bellissime rose di Castiglia: né la stagione, né il luogo, una
desolata pietraia, erano adatti alla crescita di simili fiori! Ne
raccolse un mazzo che sistemò entro la sua tilma (un
rustico mantello di fibre vegetali in uso fra gli indios) e si
presentò al Vescovo. Quando aprì il mantello per mostrare i
fiori come segno prodigioso della veridicità delle apparizioni,
allistante su quel povero tessuto si materializzò alla
vista di tutti limmagine della Santa Vergine. Il Vescovo e
gli astanti caddero in ginocchio. È questa la celebre immagine
della Vergine di Guadalupe, conservatasi intatta fino
ad oggi. Ed anche questo è un segno prodigioso, poiché quel
tipo di tessuto normalmente si degrada e si disfa in pochi anni.
La mattina seguente Juan Diego accompagnò il presule sul Tepeyac
per indicargli il luogo in cui Maria aveva chiesto che fosse
innalzato un tempio. Nel frattempo la sacra immagine, collocata
nella cattedrale, diveniva oggetto di una devozione che non
sarebbe più cessata. I tratti del volto della Vergine non sono
né di tipo europeo, né di tipo indio, ma piuttosto meticcio,
particolare profetico al tempo dellapparizione.
Essa indossa una tunica rosea bordata di fiori e stretta sopra la
vita da una cintura color viola scuro: questa cintura, segno di
riconoscimento fra gli aztechi delle donne incinte, vuole
indicare che la Vergine è in procinto di donare agli uomini il
Salvatore. Le mani sono giunte, un manto azzurro, trapuntato di
stelle dorate, le copre il capo e le scende fino ai piedi che
poggiano sulla luna. Alle sue spalle il sole risplende con i suoi
raggi. Unimmagine, dunque, della Donna dellApocalisse.
E su questa immagine, bellissima e straordinaria, dovremo tornare.
Essa, infatti, non solo è segno dellinstancabile amore
della Vergine; la sua origine rappresenta, anche per la scienza,
un mistero inspiegabile. Ne parleremo il prossimo mese.