ANCORA UNA VOLTA, PUNTO E A CAPO

di Matteo Corelli

Ebbene, siamo arrivati alla fine di un altro anno. Come sempre, in questi casi, è giunto il momento di tirare le somme, di fare il bilancio dell’anno che sta finendo. Non mi sto riferendo ai soldi che prevediamo di spendere per i regali di Natale – che sono sempre meno, anche se ho sentito dire in giro che l’economia dovrebbe essere in rialzo... – ma, più in generale, a quanto è successo in questi dodici pazzi mesi. Cose da dire ce ne sarebbero tante; tra di esse purtroppo non sono molte quelle che si possono considerare "buone". Basti pensare alla strage di Nassiriya,. Dove 19 persone hanno trovato la morte per un automezzo pieno di esplosivo che ha fatto saltare la base militare italiana. Carabinieri ed Esercito hanno evacuato la base, e questa, IL GIORNO DOPO, è stata saccheggiata! Cosa puoi trafugare da un edificio che è appena esploso? Le pietre? L’intonaco? Bene, se ti può servire, prendi pure, tanto al momento non ci faccio niente (anche perché deve essere ormai tutta roba che si sbriciola solo a toccarla), ma cosa significa?

E’ forse un gesto dispregiativo verso l’Italia? Grazie, ma abbiamo già chi ci disprezza dentro il nostro stesso paese. Vi ricordate di Nadia Desdemona Lioce, la donna arrestata per l’omicidio di D’Antona e Biagi, sedicente capo delle nuove Brigate Rosse (cosa ci sarà di nuovo, poi...)? Questo autentico fenomeno di intelligenza se ne esce con un’affermazione che ha dell’incredibile, plaude l’atto terroristico e sprona i combattenti a continuare la lotta. Beh, in effetti, cosa vuoi che dica una terrorista su altri terroristi? Ho capito, ma chi ti credi di essere, Saddam Hussein? Se mai i guerriglieri iracheni sapessero cosa lei ha detto, suppongo non ci farebbero molto caso... No, mi correggo, non gli fregherebbe proprio niente! Almeno il resto dell’Italia si è stretto nel dolore intorno alle 19 bare, dimostrando un affetto per i caduti in guerra che da tanto, da troppo tempo non si vedeva. Anche in casa mia abbiamo esposto la bandiera tricolore in segno di solidarietà. Ci penso un attimo. Va bene, è giusto così, è commovente ricordare in questo modo i nostri soldati, però succede sempre in casi di questo genere. Almeno questa volta i carabinieri non sono oggetto di storielle da bar, ma di una storia di eroismo che non dev’essere dimenticata. Sulla polizia della nostra città invece avrei qualcosa di davvero divertente da raccontare, ma non mi sembra questo il momento adatto. Per ora, buon Natale e preghiamo per un felice anno nuovo.