E ANCORA DACCAPO
di Serena Polombito
Eccoli lì, lespressione un po curiosa, un po incerta, un po timorosa, qualcuno più sicuro sorride, una bimba piange abbarbicata al collo del papà, un suo compagno esita, la mano stretta in quella della nonna, ci sono gli ultimi saluti, ancora un bacino, ancora un abbraccio non sono esploratori in partenza per unimpossibile avventura, sono i bimbi del mio nuovo corso di catechismo, i più piccoli, quelli che con me, iniziano il loro cammino di fede, ma che ancora non mi conoscono; tranne un paio, nessuno di loro mi ha mai visto prima e adesso, mentre ci avviamo verso la nostra aula, mi scrutano con attenzione, cercando di capire che tipo di maestra sia loro capitata.
Lapproccio è più o meno sempre uguale, prima un po di dialogo per rompere il ghiaccio e stabilire un rapporto amichevole, poi le solite domande introduttive, per vagliare le loro conoscenze.
"Oggi è un giorno importante: per la prima volta siete venuti a catechismo, ma voi lo sapete cosa si viene a fare a catechismo?"
..silenzio .
Ritento: "Secondo voi, perché oggi vi hanno accompagnato qui, per quale motivo?"
Una mano si alza e due occhi scuri mi puntano con aria decisa: "Io lo so!" dice sicuro un maschietto ricciolino, "Siamo venuti a catechismo, perché Gesù ci vuole conoscere."
Più avanti gli spiegherò che in realtà Gesù già lo conosce, mentre è lui che dovrà imparare a conoscere Gesù, ma per il momento la risposta mi sembra bellissima e perfetta. Questo bimbo si è sentito invitato direttamente da Gesù ed i suoi genitori lhanno portato per rispondere allinvito. Certo non è così per tutti, magari lo fosse, ma qui entro in gioco io: ecco, il mio lavoro è cominciato.
Ancora daccapo, come ogni quattro anni. Un nuovo gruppo da prendere per mano, per condurlo con tanto amore ed infinita pazienza, lungo il, non facile, ma entusiasmante, cammino della conoscenza di Dio, ma non solo, perché attraverso la formazione religiosa si mira anche ad ottenere una formazione umana completa.
E ancora daccapo, per aiutare queste giovani menti, assetate di Verità, a scoprire il grande amore del Signore, che per amore li ha creati, per amore ha donato loro il mondo, per amore si è preparato a perdonarli, prima ancora che nascessero. Dovrò insegnare loro a rapportarsi a questo grandissimo amore del Signore, per renderli capaci di capire quando le loro scelte lo deludono e quando invece lo soddisfano; solo così saranno pronti per ricevere, alla fine dellanno, il Sacramento della Confessione, convinti ed attenti ai consigli del Sacerdote.
Tra il presente però, e il momento della Confessione, cè in mezzo un intero anno di lavoro, un anno durante il quale dovrò coltivare le candide anime di questi piccoli, affinchè il seme della fede possa attecchire e crescere rigogliosamente; sento tutta la responsabilità di questo compito, improbo senza laiuto dello Spirito Santo, ma per fortuna a Lui posso affidarmi con la massima fiducia, certa di essere guidata e illuminata nel compimento di questa impresa, per questo Signore, posso dirti che sono pronta a ricominciare daccapo per condurti i piccoli, che ancora una volta, hai voluto affidarmi.