IL VOTO DI UBBIDIENZA
di Luigi Gozzoli
Il principio di autorità é fondamentale e indispensabile sia per la Chiesa che nelle famiglie. Adesso parliamo della Chiesa. Quando Gesù la fondò, dopo aver chiesto a Pietro se l'amasse più degli altri apostoli ed aver ricevuto una triplice sofferta risposta positiva, pronunciò le famose parole: "Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia chiesa" Riflettiamo: non disse ai discepoli adesso fate una bella riunione democratica ed eleggete a maggioranza il vostro capo e così vi muoverete nelle future assemblee del popolo. Ma disse: "Tu sei"... e "io ti darò le chiavi del Regno"... Dunque, la chiesa vive anche senza il metodo democratico, oggi più o meno diffuso. Vale in essa il principio di autorità amorosa e questa autorità viene trasmessa sacramentalmente "senza interruzione,dall'una all'altra persona". Si dice: il papa, oggi, non viene eletto dai cardinali?' Rispondo. Solo apparentemente. In realtà i metodi tecnici cambiano e lazione dello Spirito Santo rimane.
La chiesa, maestra di umanità, non vuole scandalizzare i benpensanti ombrosi del 2000, ma tanto varrebbe mettere i nomi dei cardinali (accreditati) in apposita urna e "gettare
le sorti". Come fecero gli apostoli (Atti 1-26) quando dovettero sostituire Giuda, il traditore, con Mattia.
E fu un'ottima scelta. Riassumendo: il papa é il vicario di Cristo in terra mentre i vescovi hanno autorità solo ed in quanto siano in comunione con lui. A proposito dei vescovi nominati dal papa. Noi dobbiamo amarli ed esser loro fedeli, perché riassumono in se stessi tutti i poteri, sacramentali, catechetici e liturgici. Hanno, come si dice, la pienezza del magistero ecclesiale; ciascuno per il proprio territorio. Ma, attenzione!
Non si tratta di una divisione politica dei poteri come quella teorizzata da Montesquieu. ? una partecipazione delegata alla guida dell'unica chiesa divina. Si dice infatti (ad esempio): "la chiesa di Cristo che é in Bologna nella parrocchia di S. Gioacchino" e non tout court la chiesa di S. Gioacchino (perché con questo termine sintenderebbe ledificio e non il popolo-comunità!). Concludo: bisogna ubbidire al vescovo in tutto. Come ci hanno insegnato S. Paolo ed il grande Ignazio (vescovo di Antiochia, dopo Pietro) nelle sue sette lettere pastorali che inviò ad altrettante chiese mentre era in viaggio verso Roma dove subì il martirio, sotto l'imperatore Traiano. Dobbiamo voler bene ai nostri vescovi, star loro vicini, seguirne attentamente le omelie, leggere le loro pubblicazioni e divulgarne il contenuto (come fa la nostra M. Carla Papi). Ripeto: dobbiamo ubbidire al nostro vescovo in tutto. Perché (ricorderete) gli isolotti passano ma la chiesa di Cristo rimane.