LE APPARIZIONI MARIANE
CON
MARIA
di
Massimo Craboledda
Una notte in una caverna sul colle di Lenola,
nellentroterra della costiera fra Terracina e Gaeta, circa
1750 anni fa. Si era, infatti, intorno alla metà del III°
secolo ed in quella zona, la fertile pianura presso la cittadina
di Fondi, infuriava contro le giovani comunità cristiane la
persecuzione ordinata dallimperatore Decio. Su quel colle, allepoca
disabitato e selvaggio, stavano passando la notte alcuni
cristiani insieme al monaco egizio S. Paterno, dopo aver dato
sepoltura ad alcuni martiri, fra i quali Livio ed Onorio,
trucidati proprio lì dai soldati romani. Prima di venire
scoperti ed uccisi, essi avevano eretto unedicola con
limmagine della Madonna col Bambino. Allimprovviso
una forte luce inondò la grotta ed apparvero angeli intorno alla
sacra immagine, recanti palme e corone; quindi si udì una voce
soave: Non temete, sperate in Dio; io sono tra voi per
vostro conforto, qui è la mia immagine. Quanta gioia, quanto
coraggio avrà recato a quelle comunità così provate questo
messaggio della Madre? Solo Lei rimase per molto tempo lassù,
sul colle, a vegliare il sepolcro dei martiri, presso il cipresso
che vi era stato piantato. Ma Essa, dispensatrice di grazie,
aveva altri progetti.
Il mistero della sua presenza in quel luogo doveva manifestarsi
tramite una miracolosa conversione allinizio del XVII
secolo. Il pomeriggio del 14 settembre
Inizia così il meraviglioso cammino di conversione del giovane.
Sulla cima del colle, dopo un aspro lavoro di disboscamento, egli
stesso portò alla luce un vecchio rudere ricoperto di rovi e di edera
allombra di un annoso cipresso. Tolte le sterpaglie apparve
sul muro, in unindicibile emozione, limmagine della
Vergine col Bambino. Dal labbro inferiore della Madonna usciva
sangue a fiotti. Il prodigio, attestato sotto giuramento dal Mattei
e dagli amici che lo avevano accompagnato, fu constatato anche
dalle autorità civili e religiose, fra cui lo stesso Vescovo.
Ora si doveva dare attuazione alla richiesta della Vergine: la
costruzione di un tempio. Fu eretta una capanna per proteggere la
sacra immagine, ma, per un tempio
. occorrevano molti denari
ed in paese non vi erano che poco più di mille abitanti!
Gabriele, ormai completamente votato alla causa della Madonna,
non si perse danimo. Si fece pellegrino e questuante,
percorse tutta quella regione, quindi salì al nord, valicò le
Alpi, batté le contrade di Francia, Spagna, fino al Portogallo.
Bussava ad ogni porta e si presentava esclamando: Deo gratias!;
da ciò gli derivò il soprannome di fra Deo gratias
col quale è passato alla storia. Il viaggio durò tre anni.
Portava con sé un sacchetto di bacche del cipresso cresciuto
vicino alla sacra immagine; il semplice lavaggio degli occhi con
linfuso di quelle bacche guarì dalla cecità un figlio
della nobile famiglia Taglietti di Roma. Fu solo lultimo
dei segni miracolosi che accompagnarono il suo peregrinare. Ormai
i fondi raccolti, le donazioni ricevute erano più che
sufficienti.
La prima pietra
della chiesa dedicata alla Madonna del Colle fu posta
il 7 maggio 1607. Quando, l8 settembre 1628, essa fu
consacrata la facciata venne ornata con festoni di alloro e di
mirto e sul cornicione furono fissati con chiodi rami di cipresso.
Qualche tempo dopo, mentre si procedeva a togliere laddobbo,
si osservò che due di tali rami avevano fatto presa sul
cornicione stesso, di travertino compatto, fresco di calce, senza
un granello di terra. Da quasi quattrocento anni quei rami
vegetano rigogliosi, sempreverdi, producendo ogni anno bacche
fresche. Numerose sono state le ricognizioni di esperti botanici
di tutto il mondo, ma il mistero del loro rigoglio appare
inspiegabile. E questo il prodigio promesso dalla Madonna? Se
è così, non possiamo che leggervi un messaggio di resurrezione,
legato alla simbologia del cipresso. Un messaggio di speranza:
non vi è terra arida, cuore indurito o situazione senza via
duscita sulle quali la potenza di Dio non possa operare
prodigi.
Ad
annodare misteriosamente le vicende dei primi martiri
allesperienza di fra Deo Gratias doveva contribuire
la sua morte, avvenuta per mano assassina. Ora egli riposa nel
santuario che con tanta tenacia aveva voluto a gloria della Madre
di Dio. Da lì
Il santuario del
colle di Lenola è soltanto una delle mille luci che Maria ha
voluto accendere. Il tempo non ci permetterà di raccontare tutte
le storie straordinarie dei santuari legati ai suoi interventi.
Esse testimoniano, con evidenza, una verità che balza da tutte
le pagine della Sacra Scrittura: mentre la storia degli uomini
registra eventi bellici, mutamenti sociali ed economici,
accadimenti naturali o tappe significative dello sviluppo del
pensiero e della conoscenza, cè unaltra storia, ad
essa intrecciata, più nascosta, ma più straordinaria e decisiva
che si oppone alle scelleratezze della prima e ne raccoglie anche
la più piccola positività dandole un valore eterno. È la
storia della salvezza. In essa anche le follie di un impero in
declino o gli istinti omicidi di una gioventù traviata possono
divenire tasselli di un disegno provvidente. In questa storia di
salvezza Maria ha intrecciato nei secoli, con i santuari da Lei
richiesti o suscitati, unimmensa rete che avvolge la terra
per una nuova pesca miracolosa.
Quanto accaduto sul
colle di Lenola ci conferma la presenza premurosa di Maria, la
sua conoscenza della nostra situazione, il soccorso immediato che
è pronta a donarci. Ella è sempre vicino a quanti la cercano e
la invocano; ed allora il nostro cuore si riempie di una dolce
sicurezza: Io sono tranquillo e sereno come bimbo
svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è
lanima mia (Sal 131).