ANNO EUCARISTICO STRAORDINARIO 2004-2005

«MANE NOBISCUM DOMINE»

Lettera Apostolica

A cura di Maria Carla Papi

 

suggerimenti e proposte della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti

 

I Santi testimoni di vita eucaristica

 

6. Nella Novo Millennio

 ineunte

, n. 30, il Papa invita a porre tutto il cammino pastorale della Chiesa nella prospettiva della "santità". Questo non può non valere in modo particolare per un Anno tutto imperniato sulla spiritualità eucaristica. L’Eucaristia ci fa santi, e non può esserci santità non incardinata sulla vita eucaristica. «Colui che mangia di me vivrà per me» (Gv 6, 57).

Questa verità è testimoniata dal "sensus fidei" di tutto il popolo di Dio. Ma ne sono in modo speciale testimoni i Santi, nei quali risplende il mistero pasquale di Cristo. Ha scritto Giovanni Paolo II in Ecclesia de Eucharistia, n. 62: «Mettiamoci, miei carissimi fratelli e sorelle, alla scuola dei Santi, grandi interpreti della vera pietà eucaristica. In loro la teologia dell’Eucaristia acquista tutto lo splendore del vissuto, ci "contagia" e, per così dire, ci "riscalda"». È cosa che vale per tutti i Santi.

Alcuni tra di essi hanno vissuto questa dimensione con particolare intensità e con speciali doni dello Spirito, infervorando i fratelli del loro stesso amore per l’Eucaristia (cf. Mane nobiscum Domine, 31). Gli esempi potrebbero essere innumerevoli: da sant’Ignazio di Antiochia a sant’Ambrogio, da san Bernardo a san Tommaso d’Aquino, da san Pasquale Baylón a sant’Alfonso Maria dei Liguori, da santa Caterina da Siena a santa Teresa d’Avila, da san Pietro Giuliani Eymard a san Pio da Pietrelcina, fino ai "martiri dell’Eucaristia", antichi e moderni, da san Tarcisio a san Nicola Pieck e compagni, a san Pietro Maldonado.

L’Anno dell’Eucaristia offrirà un’occasione per riscoprire questi "testimoni", sia tra quelli più noti a livello della Chiesa universale, sia tra quelli che sono più ricordati nelle Chiese particolari. È desiderabile che la stessa ricerca teologica si interessi ad essi, giacché il vissuto dei Santi è un significativo "locus theologicus": nei Santi «Dio ci parla» (cf. Lumen Gentium, 50) e la loro esperienza spirituale (cf. Dei Verbum, 8), garantita dal discernimento ecclesiale, getta luce sul Mistero. Camminando alla loro luce e sulle loro orme sarà più facile assicurare che questo Anno di grazia sia veramente fecondo.

 

2. Contesti Cultuali

 

L’Eucaristia, vertice dell’iniziazione cristiana, illumina gli altri sacramenti (cfr p. 7) ed è il loro punto di convergenza. La stessa forma rituale prevede - eccetto per la Penitenza – che i sacramenti siano o possano essere inseriti nella celebrazione dell’Eucaristia (cf. Praenotanda dei vari Ordines; Redemptionis Sacramentum, 75-76).

La Liturgia delle Ore può essere armonizzata con la celebrazione eucaristica (cf. IGLH, 93-97).

I sacramentali, (come la benedizione abbaziale, la professione religiosa, la consacrazione delle vergini, il conferimento dei ministeri istituiti o straordinari, le esequie) trovano il loro normale contesto durante la Messa. La dedicazione della chiesa e dell’altare avvengono con la celebrazione dell’Eucaristia.

Vi sono pure altre benedizioni che si possono fare durante la Messa, (cf. Ordo coronandi imaginem B.M. Virginis; De Benedictionibus, 28), e altre che non sono da inserire nella Messa (un esempio per tutti l’atto di affidamento dei bambini alla Madonna – che non deve essere chiamato atto di consacrazione - deve essere compiuto al di fuori della celebrazione del Sacrificio eucaristico, trattandosi di un gesto di devozione non assimilabile alla Liturgia: l’affidamento a Maria infatti si distingue sostanzialmente da altre forme di consacrazione liturgica. (Direttorio pietà popolare, 13, 204). Ma se è vero che altre benedizioni o atti di culto non sono da inserire nella Messa è vero altresì che non esiste preghiera cristiana senza riferimento all’Eucaristia, massima preghiera della Chiesa, indispensabile per i cristiani. Le molteplici forme di orazione privata come le varie espressioni di pietà popolare realizzano, infatti, il loro senso genuino nel disporre alla celebrazione dell’Eucaristia o nel prolungarne gli effetti nella vita.

La prossima volta. a titolo indicativo, ricorderemo alcuni giorni, tempi e modi di preghiera con riferimento eucaristico, iniziando da ‘La Domenica.