CONSIDERAZIONI
di Serena Polombito
Rileggendo il bollettino del mese scorso ed in particolare larticolo "LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI?" mi viene spontaneo meditare sui fatti citati e su altri che, essendo trascorso un nuovo mese, sono accaduti in questi ultimi trenta giorni. Purtroppo i mass media continuano a fornirci rare buone notizie ed un infinità di episodi di cronaca nera, disastri ambientali e meschinità politiche.
La violenza ci sovrasta in tutti i sensi e in tutti i settori: violenza verbale, violenza fisica, sopraffazione del più debole, sprezzo delle leggi, delle regole e della morale, come se lunica cosa importante fosse emergere al di sopra di tutto e di tutti, per farsi notare, puliti o sporchi non importa, gridando forte le proprie ragioni, perché è risaputo ed universalmente condiviso, che chi grida più forte ha sempre ragione. Pochi si soffermano a pensare che di tanti "urlatori" del passato si è persa memoria, indipendentemente dal colore politico che sbandieravano, mentre nemmeno il trascorrere dei secoli potrà cancellare il ricordo del silenzioso operare di S.Francesco o Madre Teresa, di Gandhi o Martin Luther King.
Quante assurdità ci circondano! Una volta il ladro era ladro e basta, oggi è ladro solo chi ruba poco o viene scoperto, chi ruba molto e lo nasconde bene invece è uno in gamba, un dritto; così come chi vive una vita dissoluta, non è un vizioso, ma un trasgressivo, uno che "giustamente" si gode la vita, diventerà celebre e verrà intervistato quale ospite donore, nelle trasmissioni televisive più seguite.
Dice una mamma: - Quando la mia bambina vede in televisione un personaggio che non conosce, mi domanda perché sia diventato importante. Per quanto riguarda Monica Lewinsky, cosa potrò risponderle?
Sono realtà che lasciano perplessi e creano forte disagio nellanimo dellonesto cittadino, quello cui fin da bambino hanno insegnato che è un dovere obbedire alle leggi sia civiche che morali, per vivere in pace con gli altri e con se stessi, quellonesto cittadino che un po dubbioso e un po sfiduciato si domanda cosa potrebbe fare lui singolo, senza voce incisiva, per migliorare landamento progressivamente negativo dellodierna società.
Protestare serve a poco e le moderne forme di protesta lasciano molto a desiderare, ma mi vengono in mente le parole dette pochi giorni fa da Don Carlo: "Quando io la mattina, durante la S. Messa, elevo lOstia, ho già detto ad ognuno quello che devo dire".
Ecco il pensiero confortante: in quellOstia elevata cè il messaggio generale allumanità e nel contempo personale al singolo, di ciò che bisogna fare. Il ché non significa lavarsene le mani, perché tanto affidati i problemi al Signore, provvederà Lui a risolverli, ma vuol dire, invece, che alla luce della Fede, potremo farci collaboratori del Signore, come Lui ci vuole, per costruire un mondo migliore, ed ognuno di noi, dal cittadino del gradino più basso a quello dei più alti livelli politico-sociali, capirà quale deve essere il suo ruolo e quale il compito da svolgere.
Al servizio del Signore potremo portare il massimo servizio alla società e veder rinascere il nostro paese allinsegna degli ideali più alti.