Dal Magistero di Benedetto XVI

IL COMPENDIO DEL CATECHISMO

 

A cura di Maria Carla Papi

 

PARTE PRIMA

LA PROFESSIONE DELLA FEDE


Sezione prima: «Io credo» - «Noi crediamo»

 

L’Icona

Questo capitolo inizia con una miniatura sui giorni della creazione, (Bible de Souvigny - Moulins, Bibliothèque Municipale) che presenta il ciclo completo dei sei giorni della creazione fino alla tentazione dei progenitori (cf. Gn 1-3).
Segue il Salmo 103,24-28.35): «Quanto sono grandi, Signore, le tue opere …» e dalla preghiera di lode che la Chiesa innalza al Signore nella veglia pasquale per l'opera ancora più grandiosa della redenzione dell'umanità e del cosmo.

 

1. Qual è il disegno di Dio per l'uomo?

 

1-25 Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà ha liberamente creato l'uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Nella pienezza dei tempi, Dio Padre ha mandato suo Figlio come redentore e salvatore degli uomini caduti nel peccato, convocandoli nella sua Chiesa e rendendoli figli adottivi per opera dello Spirito Santo ed eredi della sua eterna beatitudine.

 
L'uomo é «capace» di Dio


30 «Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode [...]. Ci hai fatto per te e il nostro cuore non ha sosta finché non riposa in te» (sant'Agostino).

 

2. Perché nell'uomo c'è il desiderio di Dio? 27-30; 44-45

 

Dio stesso, creando l'uomo a propria immagine, ha iscritto nel suo cuore il desiderio di vederlo. Anche se tale desiderio è spesso ignorato, Dio non cessa di attirare l'uomo a sé, perché viva e trovi in lui quella pienezza di verità e di felicità, che cerca senza posa. Per natura e per vocazione, l'uomo è pertanto un essere religioso, capace di entrare in comunione con Dio. Questo intimo e vitale legame con Dio conferisce all'uomo la sua fondamentale dignità.

 

3. Come si può conoscere Dio con la sola luce della ragione? 31-36; 46-47

 

Partendo dalla creazione, cioè dal mondo e dalla persona umana, l'uomo, con la sola ragione, può con certezza conoscere Dio come origine e fine dell'universo e come sommo bene, verità e bellezza infinita.

 

4. Basta la sola luce della ragione per conoscere il mistero di Dio? 37-38

 

L'uomo, nel conoscere Dio con la sola luce della ragione, incontra molte difficoltà. Inoltre non può entrare da solo nell'intimità del mistero divino. Per questo, Dio l'ha voluto illuminare con la sua Rivelazione non solo su verità che superano la comprensione umana, ma anche su verità religiose e morali, che, pur accessibili di per sé alla ragione, possono essere così conosciute da tutti senza difficoltà, con ferma certezza e senza mescolanza di errore.

 

5. Come si può parlare di Dio? 39-43; 48-49

 

Si può parlare di Dio, a tutti e con tutti, partendo dalle perfezioni dell'uomo e delle altre creature, le quali sono un riflesso, sia pure limitato, dell'infinita perfezione di Dio. Occorre, tuttavia, purificare continuamente il nostro linguaggio da quanto contiene di immaginoso e imperfetto, ben sapendo che non si potrà mai esprimere pienamente l'infinito mistero di Dio.

 

L’Icona

La prima parte si apre con l’immagine de L'adorazione dei Magi, di Gentile da Fabriano del 1423 - Galleria degli Uffizi, Firenze

Questo splendido capolavoro dell'Adorazione dei Magi (cf. Mt 2,1-12), raffigura la rivelazione di Gesù a tutte le genti. L'incarnazione è un dono non solo alla fede di Maria, di Giuseppe, delle donne, dei pastori, della gente semplice del  popolo d'Israele, ma anche alla  fede  di questi stranieri venuti dall'Oriente,  per adorare il neonato Messia e presentargli i loro doni:

«Entrati  nella casa, videro il bambino con  Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra» (Mt 2,11).

I magi costituiscono la primizia dei popoli  chiamati alla fede, che si avvicinano a Gesù non a mani vuote, ma con le ricchezze delle loro terre e delle loro culture.

Il Vangelo di Gesù è parola salvifica  per l'umanità intera. Diceva  san Leone Magno:

«Tutti i popoli, rappresentati dai tre magi, adorino il Creatore dell'universo, e Dio  sia conosciuto non nella Giudea soltanto, ma in tutta la terra, perché ovunque in Israele sia grande il suo nome (cf. Sal 75,2)» (Discorso 3 per l'Epifania).


Questa prima parte del Compendium illustra l'incontro tra Dio e l'uomo e la risposta di fede che la Chiesa, a nome di tutti gli  uomini, da al dono dell'incarnazione redentrice del Figlio di Dio e della sua divina rivelazione.