ANNO EUCARISTICO STRAORDINARIO 2004-2005

«MANE NOBISCUM DOMINE»

Lettera Apostolica

 

suggerimenti e proposte della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti

a cura di M. C. Papi

 

§        Solennità del Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo

 

11. Questa festa, «estesa nel 1264 da papa Urbano IV a tutta la Chiesa latina, da una parte costituì una risposta di fede e di culto a dottrine ereticali sul mistero della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, dall’altra fu il coronamento di un movimento di ardente devozione verso l’augusto Sacramento dell’altare» (Direttorio pietà popolare, 160).

La festa del Corpus Domini ispirò nuove forme di pietà eucaristica nel popolo di Dio, giunte fino a noi (cf. Direttorio pietà popolare, 160-163). Tra esse la processione, che rappresenta la forma tipo delle processioni eucaristiche: prolunga la celebrazione dell’Eucaristia in modo che il popolo cristiano «renda pubblica testimonianza di fede e di venerazione verso il Santissimo Sacramento» (De sacra communione, 101; cf. CIC, can. 944). Pertanto «si viva, quest’anno, con particolare fervore la solennità del Corpus Domini con la tradizionale processione. La fede nel Dio che, incarnandosi, si è fatto nostro compagno di viaggio sia proclamata dovunque e particolarmente per le nostre strade e fra le nostre case, quale espressione del nostro grato amore e fonte di inesauribile benedizione» (Mane nobiscum Domine, 18).

Un accento spiccatamente eucaristico potrà opportunamente assumere anche la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, che quest’anno si celebra Venerdì 3 Giugno.

 

Celebrazione eucaristica e Liturgia delle Ore

12. «La Liturgia delle Ore estende alle diverse ore del giorno le prerogative del mistero eucaristico, "centro e culmine di tutta la vita della comunità cristiana": la lode e il rendimento di grazie, la memoria dei misteri della salvezza, le suppliche e la pregustazione della gloria celeste.

La celebrazione dell’Eucaristia viene anche preparata ottimamente mediante la Liturgia delle Ore, in quanto per suo mezzo vengono suscitate e accresciute le disposizioni necessarie alla fruttuosa celebrazione dell’Eucaristia, quali la fede, la speranza, la carità, la devozione e il desiderio dell’abnegazione di sé» (IGLH, 12).

Nella celebrazione comune, quando le circostanze lo suggeriscono, si può fare una unione più stretta tra la Messa e una Ora dell’Ufficio - Lodi mattutine, Ora Media, Vespri, secondo le indicazioni e la normativa vigente (cf. IGLH, 93-97).

§        Congressi eucaristici

Mentre a Bari si celebra il 24° Congresso eucaristico nazionale, vediamo come, attraverso l’evento di ogni Congresso Eucaristico, si rinnova la scoperta dell’Eucaristia.

 

19. Segno di fede e di carità, manifestazione tutta particolare del culto eucaristico, i congressi eucaristici «si devono considerare come una "statio" cioè una sosta d’impegno e di preghiera, a cui una comunità invita la Chiesa universale, o una Chiesa locale le altre Chiese della medesima regione o della stessa nazione o del mondo intero, per approfondire insieme qualche aspetto del mistero eucaristico e prestare ad esso un omaggio di pubblica venerazione, nel vincolo della carità e dell’unità» (De sacra communione, 109).

Per la fruttuosa riuscita del congresso si considerino le indicazioni date per la sua preparazione e svolgimento in De sacra communione, 110-112.

 

La processione nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo è, per così dire, la "forma tipo" delle processioni eucaristiche. Essa infatti prolunga la celebrazione dell'Eucaristia: subito dopo la Messa, l'Ostia, che in essa è stata consacrata, viene portata fuori dall'aula ecclesiale perché il popolo cristiano "renda pubblica testimonianza di fede e di venerazione verso il santissimo Sacramento"(cf de Sacra Communione)

I fedeli comprendono e amano i valori insiti nella processione del Corpus Domini: essi si sentono "popolo di Dio" che cammina con il suo Signore proclamando la fede in lui, divenuto veramente il "Dio-con-noi". È necessario tuttavia che nelle processioni eucaristiche siano osservate le norme che ne regolano lo svolgimento, in particolare quelle che ne garantiscono la dignità e la riverenza dovuta al santissimo Sacramento; ed è pure necessario che gli elementi tipici della pietà popolare, come l'addobbo delle vie e delle finestre, l'omaggio dei fiori, gli altari dove verrà collocato il Santissimo nelle soste del percorso, i canti e le preghiere, "portino tutti a manifestare la loro fede in Cristo, unicamente intenti alla lode del Signore", e alieni da forme di competizione.

Le processioni eucaristiche si concludono ordinariamente con la benedizione del santissimo Sacramento. Nel caso della processione del Corpus Domini, la benedizione costituisce la conclusione solenne dell'intera celebrazione: al posto della consueta benedizione sacerdotale viene impartita la benedizione con il santissimo Sacramento. È importante che i fedeli comprendano che la benedizione con il santissimo Sacramento non è un forma di pietà eucaristica a sé stante, ma è il momento conclusivo di un incontro cultuale sufficientemente prolungato. Perciò la norma liturgica vieta "l'esposizione fatta unicamente per impartire la benedizione".

 

A tal proposito, Giovanni Paolo II, scrive nella Mane Nobiscum:

 

7. «Nell'Enciclica Redemptor hominis, agli inizi del mio Pontificato, sviluppai ampiamente questa tematica, che ho poi ripreso in varie altre circostanze. Il Giubileo fu il momento propizio per convogliare l'attenzione dei credenti su questa verità fondamentale. La preparazione del grande evento fu tutta trinitaria e cristocentrica. In questa impostazione, non poteva certo essere dimenticata l'Eucaristia. Se oggi ci avviamo a celebrare un Anno dell'Eucaristia, ricordo volentieri che già nella Tertio millennio adveniente

 scrivevo: «Il Duemila sarà un anno intensamente eucaristico: nel sacramento dell'Eucaristia il Salvatore, incarnatosi nel grembo di Maria venti secoli fa, continua ad offrirsi all'umanità come sorgente di vita divina». Il Congresso Eucaristico Internazionale, celebrato a Roma, diede concretezza a questa connotazione del Grande Giubileo. Mette conto anche ricordare che, in piena preparazione del Giubileo, nella Lettera apostolica Dies Domini proposi alla meditazione dei credenti il tema della «Domenica» come giorno del Signore risorto e giorno speciale della Chiesa. Invitai allora tutti a riscoprire la Celebrazione eucaristica come cuore della Domenica