I MIRACOLI EUCARISTICI

di Massimo Craboledda

 

MIRACOLI EUCARISTICI MODERNI

 

         Si conclude con questo articolo la breve rassegna di alcuni fra i più noti miracoli eucaristici avvenuti nel corso dei secoli. Non si è certo inteso presentare una raccolta esaustiva (esistono, per questo, libri molto ben curati) ma semplicemente offrire spunti di riflessione perché cresca la conoscenza e, soprattutto, l’amore per l’immenso dono che il Signore ci ha fatto con il sacramento del suo Corpo dato e del suo Sangue versato. Parole come: “Io sono il pane della vita…il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo…chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna…” (Gv 6,48.51.54) rappresentano, indubbiamente, una sfida alta per la fede, ma abbiamo visto come il Signore stesso sostenga la verità della sua presenza sotto le Sacre Specie anche con segni prodigiosi.

Miracoli eucaristici sono avvenuti non solo in Italia, né sono confinati in un passato più o meno remoto. Anche nel secolo scorso e perfino ai nostri giorni, così intrisi di razionalismo, eventi “miracolosi” legati all’Eucaristia sono segnalati in varie parti del mondo: la Chiesa, tuttavia, è, con giusta ragione, estremamente prudente nell’esprimere  giudizi e, soprattutto, nell’avallare come miracoli tali episodi; non intendiamo, perciò, qui precorrere in alcun modo i suoi eventuali pronunciamenti.

A titolo di esempio citiamo un fatto avvenuto a Bui-Chu, nel Vietnam del nord, riferito dall’Osservatore Romano del 16 Dicembre 1954. Un soldato comunista, durante un’ispezione nel convento delle Carmelitane, entrò nella cappella e ad una suora che lo invitava a rispettare quel luogo perché dimora di Dio, chiese beffardo: “Dov’è il vostro Dio?” La religiosa indicò il tabernacolo. Il soldato, allora, imbracciato il fucile, sparò contro la porticina: un proiettile attraversò la pisside e disperse le Ostie. Ma il soldato stramazzò a terra, immobile, col fucile spianato e gli occhi sbarrati, senza poter fare il minimo movimento. Una paralisi totale lo aveva colto davanti all’altare profanato.

Altri episodi sono segnalati in Francia, a Castelnau de Guers (1974) e a La Veline devant Bruyeres (1978), ma mancano posizioni ufficiali della Chiesa, così come nessun commento è stato rilasciato dalle autorità ecclesiastiche francesi su un fenomeno di levitazione di un’Ostia Magna avvenuto a Lourdes il 7 Novembre 1999 durante una solenne celebrazione eucaristica nella basilica inferiore del santuario, presieduta dall’Arcivescovo di Lione e concelebrata da numerosi vescovi e sacerdoti. La liturgia era ripresa in diretta dall’emittente Antenne 2; esiste, pertanto, una documentazione chiarissima. Il filmato, ricco di primi piani, consente di escludere illusione ottica, inganno di prospettiva o manipolazione delle immagini. Tanto meno sono ipotizzabili trucchi o messe in scena da parte dei massimi rappresentanti della gerarchia cattolica francese.

Ma rimaniamo a Lourdes per ricordare eventi più commoventi e, questi sì, ufficialmente riconosciuti miracoli. In quel luogo benedetto non si vive solo la devozione a Maria; anzi, proprio il culto della Vergine sospinge all’adorazione perpetua dell’Eucaristia ed alla solenne processione col SS. Sacramento che si svolge ogni giorno. Proprio all’Eucaristia sono legati molti dei miracoli là avvenuti.

Ricordiamo il caso di Giovanna Frétel, nativa di Rennes, che giunse a Lourdes in condizioni gravissime nell’Ottobre 1948. Il certificato medico che l’accompagnava parla di peritonite tubercolare. L’ammalata aveva subito sette interventi addominali dal 1938; da tre anni rimaneva costantemente a letto riuscendo ad alimentarsi appena; i dolori addominali la costringevano ad un’immobilità quasi assoluta. Il 6 e 7 Ottobre la signora fu condotta alla grotta e alle piscine. I conati di vomito erano tanto frequenti che la mattina dell’8 Ottobre, alla Messa dei malati, il sacerdote esitava a darle l’Eucaristia. Anche per l’insistenza di un barelliere acconsentì, infine, a porgerle una piccola particella dell’Ostia consacrata. “Fu allora –racconterà in seguito Giovanna - che mi sentii molto bene e mi accorsi che mi trovavo a Lourdes… non sentivo alcun dolore. Dopo la Messa mi condussero alla Grotta sempre sulla mia barella. Giunta là, ebbi la sensazione che una persona mi prendesse sotto il braccio per aiutarmi a sedere. Mi trovai seduta. Mi voltai per vedere chi avesse potuto aiutarmi, ma non vidi nessuno. Appena seduta ebbi la sensazione che le medesime mani che mi avevano aiutato a sedermi mi prendessero le mani per mettermele sul ventre. Mi accorsi che il mio ventre era ritornato normale. Fui allora assalita da una fame straordinaria”. Giovanna riprese la sua normale attività, perfettamente guarita. Sulla base degli accertamenti e delle conclusioni del Comitato Medico la sua guarigione fu dichiarata miracolosa dall’Arcivescovo di Rennes.

Il benedettino fra’ Leone Schwager fu guarito il 30 Aprile 1957 dalla sclerosi a placche durante la processione col SS. Sacramento. Lui stesso racconta: “Mentre pregavo davanti al SS. Sacramento, durante la benedizione dei malati, all’improvviso sentii come uno shock, come una scossa elettrica. Immediatamente lasciai la mia carrozzina senza sapere ciò che accadeva in me: ero in ginocchio e seguivo con gli occhi il SS. Sacramento, fino alla fine della processione, immerso nella preghiera. Solo allora mi accorsi di tutto ciò che accadeva intorno a me, che cioè mi trovavo in ginocchio presso la mia carrozzina; dopo mi alzai completamente guarito…Ogni paralisi, ogni pesantezza era del tutto scomparsa, come pure ogni dolore di testa e di schiena che in quel giorno erano stati più forti che mai”. I medici riconosceranno inspiegabili le circostanze della guarigione ed il Vescovo di Friburgo la dichiarerà miracolosa.

Mi è parso illuminante concludere questa rubrica sui miracoli eucaristici con episodi di guarigione; molti altri se ne potrebbero raccontare. Sì, l’Eucaristia guarisce: anche se non sempre si tratta di guarigione fisica poiché, secondo i disegni di Dio, cui dobbiamo guardare con assoluta fede, essa non  rappresenta necessariamente il bene migliore per il malato, la guarigione interiore è sempre garantita per chi accoglie con amore il Signore davvero presente nel SS. Sacramento. A Lui la lode e la gloria nei secoli!