SIAMO PROPRIO ITALIANI

di Matteo Corelli

PARTE II

Il mese scorso è stato trattato il tema della pirateria multimediale e di come il nostro paese ne sia influenzato in maniera massiccia. Come promesso, ora mi soffermerò su dettagli più tecnici (per chi è interessato) e sulle questioni sociali a cui questo tipo di crimine è annesso.

Come ho già accennato, copiare un qualsiasi CD audio o dati (ovvero, musica, programmi, software, ecc.) è ormai un’operazione alla portata di tutti: basta avere un masterizzatore CD, un CD vergine e un software adeguato, inserire il CD nell’apposito sportellino e seguire le indicazioni. Per la maggior parte delle volte, dopo qualche minuto (dipende dalla velocità di masterizzazione e dalla quantità di materiale da copiare) dal computer uscirà una copia identica in tutto e per tutto al CD che era stato inserito. Qualche volta, però, il computer riferirà che è impossibile copiare un dato CD, a causa della protezione che è stata inserita nel momento della sua creazione (un esempio sono i nuovi software o i CD musicali prodotti di recente). Anche se l’operazione si presenta leggermente più laboriosa, un po’ di pazienza consente di ovviare questo problema: è sufficiente possedere un software che sia capace di scavalcare le protezioni (ce ne sono molti scaricabili gratuitamente sulla rete). Un altro sistema, applicato solo per i CD Audio, è quello di copiare quanto è possibile dal CD protetto (solo alcuni frammenti sono coperti da protezione), fare in modo di poter inserire materiale a più riprese nel CD vergine (opzione di scrittura "in multisessione"), e ottenere quanto non è possibile copiare attraverso altri canali (es. scaricare dalla rete il brano musicale che non è possibile copiare). Lo stesso vale per i DVD: i masterizzatori DVD da salotto (o "stand alone", che significa "a sé stanti") non consentono la copia di DVD protetti, ma un masterizzatore DVD per computer e un programma adeguato, detto "di crack", con l’evidente allusione alla rottura delle protezioni inserite, permette di copiare i DVD protetti di ultima generazione. L’inconveniente più palese a questo sistema è il semplice costo del materiale, anche se nel mercato multimediale i prezzi della strumentazione sono sempre in continua discesa, permettendo l’acquisto di prodotti di buon livello a prezzi contenuti: ciò che ho comprato adesso, tra un anno costerà la metà di ciò che l’ho pagato, se non ancora meno. Un altro metodo per ottenere film di prima visione spendendo poco è scaricare dalla rete il filmato: attraverso una connessione sufficientemente veloce ottenete una copia accettabile del film che desiderate. Il metodo per creare questo tipo di filmati (detti DvX) è piuttosto semplice, per chi lo sa fare: solitamente questi film vengono divisi in due file, audio e video; quest’ultimo si ottiene dai DVD originali, che qualcuno si prende la briga di metterli a disposizione gratuitamente sulla rete (si sa che i film americani escono in vendita prima nei paesi anglofoni che da noi: di solito quando in Italia esce nelle sale un film americano, in America è già disponibile all’acquisto), mentre il file audio viene estrapolato dalle nostre sale cinematografiche (con livelli di resa che spaziano dal mediocre all’eccellente) e poi aggiunto alle immagini. Chi lo scarica deve solo preoccuparsi di cercare la versione che si senta e veda il meglio possibile , al resto ci pensano i pirati di professione. Lo stesso dicasi per i videogiochi, e non sto parlando solo di quelli per PC, ma di tutti i videogiochi prodotti per tutti i tipi di computer e consolle esistenti! Basta semplicemente avere la strumentazione adeguata. Come potete vedere, anche qui: "fatta la legge, scoperto l’inganno".

Ovviamente tutto ciò comporta perdite astronomiche per le case produttrici: se un CD musicale viene venduto nei negozi a un prezzo medio di mercato che può arrivare ai 20 Euro, e un DVD può costarne anche 30, il costo di un CD masterizzato è al massimo di 3 Euro (se si noleggia il CD originale), mentre 6 sono gli Euro da sborsare al massimo per ottenere un DVD copiato. Moltiplicate tutto per i milioni di italiani assiduamente dediti a questa pratica, e l’ammontare delle perdite per ogni singolo produttore è stratosferico. Le contromisure adottate finora per combattere questa piaga della pirateria sono principalmente due: la sensibilizzazione (ormai dappertutto, anche prima della proiezione di un film al cinema si vedono spot che scoraggiano la pirateria, minacciando di severe sanzioni coloro che la praticano o incoraggiano, cioè tutti), e l’aumento del costo dei supporti (cassette, videocassette, floppy, CD, DVD) che si attesta intorno al +40% in media. Questo in realtà non fa altro che gettare benzina sul fuoco, alimentando il malcontento di chi considera già alti i prezzi. È vero che i prezzi dei biglietti del cinema diventano sempre più alti perché c’è chi riesce a vedere i film senza pagare il biglietto, ma una politica al rincaro serve solo ad aumentare le tensioni in maniera esponenziale. Sarebbe più auspicabile una politica di distensione, oggi attuata solo da pochi, in cui il primo passo consiste nell’invogliare il cittadino ad acquistare prodotti originali piuttosto che fabbricare copie, magari abbassando il prezzo al consumatore. Rimarrà una semplice utopia, o riusciremo a vedere un mondo migliore anche da questo punto di vista? Come si suol dire, "ai posteri l'ardua sentenza", a noi sta solo cercare di fare del nostro meglio, perché le cose non si aggiustano mai da sole.