di Massimo Craboledda
Fin dai tempi più antichi furono istituiti dalla Chiesa
alcuni ministeri al fine di prestare debitamente a Dio il culto
sacro e di offrire, secondo le necessità, un servizio al popolo
di Dio. Con essi erano affidati ai fedeli, perché li
esercitassero, degli uffici di carattere liturgico e caritativo a
seconda delle varie circostanze. Il conferimento di tali uffici
spesso avveniva mediante un particolare rito, col quale il fedele,
ottenuta la benedizione di Dio, era costituito in una speciale
classe o grado per adempiere una determinata funzione
ecclesiastica.
Comincia così la lettera apostolica Ministeria Quaedam di
Papa Paolo VI. Si era nel 1972 e, con tale documento, sulla
scorta della profonda riflessione compiuta dal concilio Vaticano
II sulla realtà della Chiesa e sul ruolo in essa dei laici, il
Papa poneva mano al riassetto di quelli che, fino ad allora,
erano chiamati ordini minori. Si trattava di funzioni
o, meglio, di ministeri, cioè di servizi, di antichissima
origine, detti minori in quanto conferiti senza il
sacramento dellordine; col tempo avevano finito per essere
riservati in modo pressoché esclusivo a chi si preparava al
sacerdozio. Erano lostiariato, il lettorato,
lesorcistato e laccolitato. Il suddiaconato, per il
quale si richiedeva il celibato, era considerato ordine maggiore
anche se conferito senza il sacramento dellordine.
Diaconato, presbiterato ed episcopato completavano il quadro
degli ordini maggiori.
Limmagine di Chiesa restituitaci dal Concilio è
profondamente segnata dalla ministerialità, cioè
dallarticolazione in ministeri, non condensati in pochi
membri, ma distribuiti con varietà e larghezza allinterno
delle comunità. I fedeli sono invitati a partecipare attivamente
alla vita e alla missione della Chiesa nella ricchezza e
diversità dei doni dello Spirito. Accanto al sacerdozio
ministeriale o gerarchico viene riscoperto e valorizzato il
sacerdozio comune dei fedeli, secondo il celebre passo della
prima lettera di Pietro (1Pt 2,9): Voi siete la stirpe
eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio
si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce.
Tale è lo stato dei battezzati, rinati dallacqua e dallo
Spirito: divenuti nella Chiesa membra del Suo Corpo, essi
partecipano dellufficio sacerdotale, profetico e regale di
Cristo.
Fra i tanti possibili ministeri
Ufficio del lettore è la proclamazione della Sacra
Scrittura (escluso il Vangelo durante
Compito dellaccolito è aiutare il presbitero e il
diacono nelle azioni liturgiche. Come ministro straordinario,
egli può esporre e distribuire lEucaristia portandola, ove
necessario, anche ai malati. Deve, dunque, conoscere e penetrare
lo spirito della liturgia e le norme che la regolano ed educare
ad essa quanti nella comunità prestano il loro servizio
allaltare. Il contatto che il suo ministero lo porta ad
avere con i deboli e gli infermi lo stimola a farsi strumento
dellamore di Cristo e della Chiesa nei loro confronti.
Lasciamo, per concludere, la parola ai Vescovi (dal documento I
Ministeri nella Chiesa del 1973): Non è una
semplice funzione rituale quella che viene affidata ai ministeri,
ma una vera missione ecclesiale che dalla liturgia parte e alla
liturgia ritorna, inserendosi però in tutta la vita della Chiesa,
e in tutti i suoi momenti
I ministeri sono conferiti come
compito e missione da espletare realmente allinterno
delle comunità della Chiesa. In nessun modo debbono essere
sminuiti o come attribuzioni onorifiche, o come momenti episodici
nella vita di un cristiano, o come prestazioni giustificate
unicamente da necessità organizzative, o come semplici passaggi
dobbligo, senzefficacia operativa, anteriori al
diaconato e presbiterato.
Il lettore e laccolito sono, nella comunità, segni
dellamore con cui