Il Magistero del Vescovo
IL
VESCOVO
COLLABORATORE
DELLA NOSTRA GIOIA
Presentazione
della Nota Pastorale
«Finché
non sia formato Cristo in voi
(cfr Gal 4,19)»
A cura di Maria Carla Papi
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Il
prossimo 4 Ottobre, in occasione della Festa di S. Petronio, verrà
presentata e resa disponibile a tutta la popolazione diocesana,
la nuova Nota Pastorale di S. Ecc. Mons. Carlo Caffarra,
Arcivescovo di Bologna.
"Relativismo",
"amoralismo" e "individualismo": sono queste,
per mons. Caffarra, le tre "sfide" che i credenti
devono raccogliere per vincere il senso di "smarrimento"
e di "paura del futuro" che caratterizza il clima
culturale dominante. "
Caffarra
introduce annunciando praticamente la continuazione naturale di
questa Nota con la prima del 2004. Torna sullargomento dei
lluoghi di rigenerazione e chiede la nostra
attenzione sul fatto che la «rigenerazione della persona
umana in Cristo è un processo; è un cammino verso la pienezza,
finché non sia formato Cristo
in noi.»
Questa
prospettiva, era già presente nella Nota pastorale precedente,
ma come precisa il Vescovo - esigeva di essere
maggiormente esplicitata e pensata.
Lavorare
interiormente, finché non sia formato Cristo in noi
ci aiuterà a percorrere il cammino che conduce alla gioia, alla
perfetta letizia di cui discorreva S. Francesco con
Leone. Per fare ciò occorre ricorda Caffarra anche
la spiritualità dellassenso, che si realizza
nel sì della Fede allannuncio del Vangelo.
Dimentichi
del passato e protesi verso il futuro, corriamo verso la meta,
conquistati da Cristo [cfr. Fil 4,13.12].
Due sono gli
appuntamenti che fanno da sfondo alla Nota pastorale: il Convegno
ecclesiale di Verona (ottobre 2006) ed il prossimo Congresso
Eucaristico Diocesano. Inoltre, in fondo, il Vescovo annuncia
linizio delle sue Visite pastorali a tutte le Parrocchie e
scrive:
«Vengo
per edificare ed essere edificato, poiché lo scopo della Visita
pastorale è la rigenerazione dei fedeli in Cristo, è lapprofondimento
della loro amicizia con Gesù divenendo capaci di condividere i
bisogni di tutti i nostri fratelli uomini. Fin da ora chiedo
preghiere perché