Il Magistero del Vescovo

 

IL VESCOVO

COLLABORATORE DELLA NOSTRA GIOIA

 

Presentazione della Nota Pastorale

«Finché non sia formato Cristo in voi …(cfr Gal 4,19)»

 

A cura di Maria Carla Papi

 

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Il prossimo 4 Ottobre, in occasione della Festa di S. Petronio, verrà presentata e resa disponibile a tutta la popolazione diocesana, la nuova Nota Pastorale di S. Ecc. Mons. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna.

La Nota è già stata presentata in forma preliminare durante la Tre Giorni del Clero tenutasi il 12 Settembre u.s.

"Relativismo", "amoralismo" e "individualismo": sono queste, per mons. Caffarra, le tre "sfide" che i credenti devono raccogliere per vincere il senso di "smarrimento" e di "paura del futuro" che caratterizza il clima culturale dominante. "La debolezza o l'incapacità di giudizio del soggetto cristiano è dovuta alla debolezza o all'incapacità dello stesso soggetto a rispondere alle sfide culturali fondamentali che gli sono rivolte", scrive Caffarra nella nota in cui traccia anche un identikit dell'uomo di oggi come "senza passato e privato di futuro, senza memoria e senza speranza". Accanto allo "sradicamento pubblico", già denunciato da Giovanni Paolo II quando parlava di "apostasia silenziosa" in Europa, secondo Caffarra esiste infatti "uno sradicamento che insidia quotidianamente il singolo", mettendo "continuamente a rischio" la relazione uomo-donna, con la "tragica fragilità del vincolo coniugale"; la relazione figli-genitori, con la "drammatica difficoltà di educare"; la relazione sociale "sia civile sia politica", evidente nella "metastasi di un individualismo che sta distruggendo il tessuto connettivo dei rapporti sociali". Tra i frutti di questa "angoscia esistenziale", anche questa già stigmatizzata da Giovanni Paolo II, il nostro vescovo cita la "drammatica diminuzione della natalità, il calo delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, la fatica, se non il rifiuto, di operare scelte definitive di vita anche nel matrimonio". Quanto alla "paura del futuro"; Caffarra la descrive come "la paura ed al contempo il rifiuto di una libertà ridotta a indifferenza, a neutralità assoluta".

Caffarra introduce annunciando praticamente la continuazione naturale di questa Nota con la prima del 2004. Torna sull’argomento dei l”luoghi di rigenerazione” e chiede la nostra attenzione sul fatto che la «rigenerazione della persona umana in Cristo è un processo; è un cammino verso la pienezza, “finché non sia formato Cristo” in noi.»

Questa prospettiva, era già presente nella Nota pastorale precedente, ma – come precisa il Vescovo - esigeva di essere maggiormente esplicitata e pensata.

Lavorare interiormente, “finché non sia formato Cristo in noi” ci aiuterà a percorrere il cammino che conduce alla gioia, alla “perfetta letizia” di cui discorreva S. Francesco con Leone. Per fare ciò occorre – ricorda Caffarra – anche la “spiritualità dell’assenso”, che si realizza nel della Fede all’annuncio del Vangelo.

Dimentichi del passato e protesi verso il futuro, corriamo verso la meta, conquistati da Cristo [cfr. Fil 4,13.12].

 

Due sono gli appuntamenti che fanno da sfondo alla Nota pastorale: il Convegno ecclesiale di Verona (ottobre 2006) ed il prossimo Congresso Eucaristico Diocesano. Inoltre, in fondo, il Vescovo annuncia l’inizio delle sue Visite pastorali a tutte le Parrocchie e scrive:

«Vengo per edificare ed essere edificato, poiché lo scopo della Visita pastorale è la rigenerazione dei fedeli in Cristo, è l’approfondimento della loro amicizia con Gesù divenendo capaci di condividere i bisogni di tutti i nostri fratelli uomini. Fin da ora chiedo preghiere perché la Visita sia un avvenimento di grazia ed il Vescovo diventi in essa veramente un “collaboratore della vostra gioia”: la gioia di essere discepoli di Cristo.»