CREDI TU ?
Carissimi Parrocchiani,
con il mese di settembre riprendono in pieno le attività parrocchiali. E’ , ne siamo consapevoli, il nostro modo di cooperare all’avvento del Regno di Dio, che, se viene, anzi sta già crescendo in mezzo a noi per la potenza di Dio, tuttavia ci chiede di esserne co-costruttori. E’ nel nostro Battesimo che troviamo la chiamata ad essere “operai” nella vigna del Signore, perché in Esso siamo resi creature nuove in Cristo, e figli adottivi di Dio, partecipi del Suo amore per ogni creatura.
Compito primo del battezzato, opera con la quale pone mano all’edificazione del Regno, è dunque quello di far conoscere e amare Dio ai fratelli, sostenendosi vicendevolmente nel cammino della fede.
Fra poco meno di due mesi concluderemo con tutta la Chiesa quest’ANNO della FEDE, che ci è stato donato dalla Provvidenza, attraverso il magistero illuminato di Benedetto XVI. E’ giusto domandarci a questo punto: che incidenza ha avuto nella nostra vita?
Ci può aiutare a fare un attento discernimento la Lettera Enciclica LUMEN FIDEI di Papa Francesco, a conclusione di quest’evento di grazia che tutta la Chiesa sta vivendo.
Egli ci ammonisce: “E’ urgente recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore” (n. 4). Quanta “tenebra” sembra esserci nel cristiano d’oggi, non già perché sperimenta la sua fragilità umana ma perché non si lascia più guidare da chi è la Fonte stessa della luce.
La fede “ nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita” (n. 4). La nostra vita personale, famigliare e di parrocchia si dovrebbe manifestare come vita nell’Amore e per l’Amore, mentre invece ci smarriamo spesso in divisioni e discordie.
Continua il Papa: “La luce di Gesù brilla, come in uno specchio, sul volto dei cristiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, perché anche noi possiamo partecipare a questa visione e riflettere ad altri la sua luce, come nella liturgia di Pasqua la luce del cero accende tante altre candele. La fede si trasmette, per così dire, nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma si accende da un’altra fiamma” (n. 37).
Un’altro punto saliente e che ci potrà servire anche per vivere la Festa della Comunità è quando afferma: “E’ impossibile credere da soli. La fede non è solo un’opzione individuale che avviene nell’interiorità del credente, non è rapporto isolato tra l’”io” del fedele e il “Tu” divino….Essa si apre, per sua natura, al “noi”, avviene sempre all’interno della comunione della Chiesa. (…) E’ possibile rispondere in prima persona “credo” solo perché si dice anche “crediamo”. Ecco perché chi crede non è mai solo, e perché la fede tende a diffondersi, ad invitare altri alla sua gioia. Chi riceve la fede scopre che gli spazi del suo “io” si allargano e si generano in lui nuove relazioni che arricchiscono la vita. (n. 39).
Iniziando il nuovo Anno pastorale attorno all’Eucaristia solennemente esposta per l’adorazione dei fedeli, voglia il Signore donarci la dolce consolazione che la fede nostra si rafforzi e trovi nuova linfa. E’ nell’Eucaristia che noi incontriamo Cristo “ presente con l’atto supremo di amore, il dono di Se stesso che genera vita” (n. 44). Accogliamo l’invito che Gesù ci fa: “Venite a me….. imparate da me” e allora sarà più facile essere suoi testimoni.
Con amicizia vi benedico di cuore
parroco